Revocare quella riforma dell’assistenza domiciliare

Lo chiede la FISH Lazio (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), a proposito della riforma entrata in vigore da qualche mese a Roma, che rischia, secondo la Federazione, di «gravare paradossalmente proprio sulle persone con disabilità più gravi». In vista quindi delle prossime elezioni comunali, la FISH Lazio chiede a colui che sarà Sindaco di revocare il provvedimento e di instaurare un tavolo di concertazione

Donna spinge un'altra donna in carrozzinaIn vista delle prossime elezioni amministrative, che il 26 e 27 maggio porteranno tra l’altro anche a rinnovare la Giunta Capitolina, la FISH Lazio (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) esprime grande preoccupazione, in una nota, rispetto ai tagli programmati nel Comune di Roma, rispetto all’assistenza domiciliare in favore delle persone con disabilità.
In tal senso, la Federazione, come già era accaduto in passato, “punta il dito” sulla riforma dell’assistenza domiciliare per persone con disabilità e anziane, entrata in vigore a Roma dal 1° marzo scorso, che viene giudicata come «nata male, sviluppatasi nell’ambiguità di una sperimentazione i cui dati non sono mai stati resi disponibili, e terminata con una proposta che graverà paradossalmente sulle persone con disabilità più gravi».

«Ci auguriamo – conclude la nota della FISH Lazio – che il nuovo Sindaco alla prima Giunta revochi il provvedimento, instauri un tavolo di concertazione misto, in grado di coniugare in maniera adeguata le esigenze dei diversi attori».
Sulla medesima questione, tra l’altro, va fatto registrare anche un duro dibattito tra il sindaco di Roma Gianni Alemanno e il suo sfidante alle prossime elezioni, Ignazio Marino, durante il loro primo confronto televisivo, all’interno della trasmissione Domenica Live di Canale 5.
«Da una decisione della Giunta Alemanno – ha dichiarato in tale occasione Marino, come riferisce nella propria cronaca romana il quotidiano “la Repubblica” – è accaduto che le 37 ore di assistenza domiciliare sono state ridotte a 14». «Non è così non è vero – ha replicato Alemanno -, noi abbiamo aumentato la spesa sociale di ben 146 milioni di euro. È aumentata del 63%». (S.B.)

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