Lavoro e disabilità: anche uno spettacolo può servire

di Simone Fanti*
Dire che “i disabili fanno impresa” e che si offrono al mondo del lavoro, con l’ironia di uno spettacolo e riderci anche un po’ su, insieme a tanti artisti, da Paolo Rossi a Marta sui Tubi, da Enzo Iacchetti a David Anzalone, per citarne solo alcuni. È nata così, alla Cooperativa Progetto Il Seme, l’idea della serata intitolata “Lavoro, che spettacolo!”, in programma il 6 maggio a Milano

Giovane uomo in carrozzina al lavoro alla scrivaniaEmergenza lavoro… i giornali lanciano da tempo l’allarme. Lavoro come chimera per tutti ma in particolare per le persone con disabilità: sono ben 700.000, infatti, quelle iscritte alle liste di collocamento mirato, ma che attendono invano una chiamata. Un problema nel problema, si potrebbe pensare. Che spesso, troppo spesso, viene sottovalutato.
Parlare di occupazione? Sì, ma anche sdrammatizzare… E con ironia, forse, riuscire a riderci un po’ su. Ecco come nasce Lavoro, che spettacolo!, una serata di solidarietà, musica e teatro, in programma lunedì 6 maggio a Milano (Teatro Franco Parenti, Via Pier Lombardo, 14, ore 21), per dire che “i disabili fanno impresa” e si offrono al mondo del lavoro.

All’evento, voluto dalla Cooperativa Progetto Il Seme, fondata e presieduta da Massimo Lui, hanno risposto davvero in tanti. Durante la serata si esibiranno infatti Paolo Rossi, Marta sui Tubi, Alberto Fortis, Enzo Iacchetti, Leonardo Manera, Raul Cremona, Diego Parassole, Alberto Patrucco, Claudio Batta, Rita Pelusio, Folco Orselli, Vincenzo Costantino Cinaski, Marina Senesi, David Anzalone e Barbara Apuzzo. La conduzione sarà affidata a Lucia Vasini, (direzione artistica di Livia Grossi).
«Non aspettiamo aiuti dall’alto, anzi», spiega Massimo Lui. «Abbiamo deciso di rimboccarci le maniche e agire in prima persona, facendoci noi stessi promotori di nuove possibilità di lavoro, anche per le persone con disabilità grave, privati, con i recenti tagli, di importanti fondi per l’assistenza».

Un modo nuovo, dunque, e “diversamente divertente”, per dire «noi ci siamo e vogliamo essere utili». Con leggerezza, vogliamo essere messi alla prova, vedrete che saremo all’altezza.
«Il nostro obiettivo è chiaro – sottolinea ancora il fondatore del Seme -, mettere cioè in relazione profit e no profit, associazioni e aziende, un dialogo fertile il cui scopo è creare occupazione. Desideriamo dimostrare che anche noi disabili siamo soggetti produttivi, capaci di fare rete, e rivolgerci direttamente al mercato». Senza imposizioni di legge (che per altro ci sono, ma sono disattese da troppe aziende), ma con un sorriso.

Il presente testo, qui riproposto con alcuni riadattamenti al diverso contenitore, è stato pubblicato da “InVisibili”, blog del «Corriere della Sera.it», con il titolo “Lavoro e disabilità. Se l’ironia di uno spettacolo serve a lanciare l’allarme”. Viene qui ripreso per gentile concessione dell’Autore e del blog.

Per ulteriori informazioni e prenotazioni a chi volesse partecipare alla serata: eventi@progettoilseme.it.

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