Maggiorazione delle pensioni: avanti con quella Proposta!

È una Proposta di Legge, giacente alla Camera dal 2008 e recentemente assegnata alla Commissione Affari Sociali, che estenderebbe le maggiorazioni sociali delle pensioni anche alle persone con invalidità di età inferiore ai 60 anni, in caso di esigui redditi. Pur sostenendone una rapida discussione, la FISH ne evidenzia anche alcune parti discutibili e ritiene urgenti, per le persone con disabilità, interventi ben più strutturali

Realizzazione grafica con vari parallelepipedi e sopra altreattante persone. Quella con disabilità è più in basso di tutti«Le condizioni di vita delle persone con disabilità di questo Paese si sono drammaticamente aggravate negli ultimi due anni. I fatti, i dati, le cifre e migliaia di storie personali descrivono una realtà di progressivo ulteriore impoverimento, di esclusione dal mondo del lavoro, di riduzione di servizi e sostegno, di pesante difficoltà economica. Per questo motivo accogliamo con favore qualsiasi ipotesi possa offrire aiuto alle famiglie e alle persone con disabilità, anche se sono necessari interventi strutturali».
Così il presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) Pietro Barbieri commenta la notizia che da un paio settimana è stata assegnata alla Commissione Affari Sociali, in sede referente, una Proposta di Legge – giacente alla Camera dal 24 luglio 2008 (Disposizioni per l’incremento dei trattamenti economici a favore degli invalidi civili), che estenderebbe le maggiorazioni sociali delle pensioni anche alle persone con invalidità di età inferiore ai 60 anni. Una maggiorazione, per altro, che spetterebbe solo a persone con disabilità dai redditi assai esigui, portando in tali casi la pensione da 275 euro fino a un massimo di 630.

La FISH, quindi, ha formalmente richiesto al Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera una rapida calendarizzazione e discussione della Proposta di Legge, che prevede anche l’acquisizione del parere delle Commissioni Lavoro e Bilancio.
«Quando la Proposta verrà calendarizzata – aggiunge Barbieri – chiederemo di essere ricevuti in audizione dalla Commissione, anche perché il terzo articolo del testo – quello relativo alla copertura finanziaria – ci inquieta non poco. Esso prevede infatti che per l’attuazione delle future disposizioni si attinga al già esangue Fondo per la Non Autosufficienza, per altro nemmeno finanziato per il 2014. Il contrasto all’impoverimento e alla discriminazione che derivano dalla disabilità hanno necessità di ben altre risorse e impegni politici! E in questo senso il Piano di Azione sulla Disabilità è il primo atto che il Governo deve approvare, proprio per definire il “copione” sul quale impostare coerentemente le politiche per la disabilità». (S.B.)

Sulla questione suggeriamo anche la lettura dell’ampio approfondimento elaborato nel Servizio HandyLex.org. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@fishonlus.it.

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