Si è chiusa a Firenze con 87.000 visitatori – tra esperti e operatori del settore, rappresentanti di associazioni e del non profit, di enti pubblici, di imprese, ma anche cittadini e giovani studenti – la decima edizione di Terra Futura, la mostra convegno internazionale delle buone pratiche di sostenibilità ambientale, economica e sociale, promossa dalla Fondazione Culturale Responsabilità Etica per il Sistema Banca Etica, dalla Regione Toscana e dall’Adescoop (Agenzia dell’Economia Sociale), insieme ai partner ACLI, ARCI, Caritas Italiana, CISL, Fiera delle Utopie Concrete e Legambiente. Più di 500, poi, sono state le aree espositive e 210 gli appuntamenti culturali, che hanno visto l’intervento di oltre 800 relatori. E ancora, 520 incontri della Borsa delle imprese responsabili, che ha voluto favorire nuove opportunità di green&social business tra le 105 realtà partecipanti.
Moltissime, dunque, le buone pratiche in rassegna alla Fortezza da Basso di Firenze, a testimonianza di un’Italia che si impegna, che crede nel cambiamento e che propone soluzioni reali e concrete: dall’edilizia alla mobilità sostenibili, dall’agricoltura biologica al commercio equo, dalle energie rinnovabili al riciclo e riuso, dal turismo sostenibile alla tutela dei diritti umani. Tutti àmbiti diversi, rispetto ai quali i numerosi visitatori hanno voluto scoprire e conoscere come sia possibile costruire la sostenibilità nella vita di ogni giorno, compiendo scelte personali, familiari e collettive di consumo e di azione responsabili. Perché è anche a partire dal basso che si può indirizzare l’economia per un futuro migliore.
«A Terra Futura – spiega Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana – si offrono risposte concrete, più eque e sostenibili, alla crisi economica e si analizzano le cause di essa. La Toscana è un laboratorio dove si sperimentano soluzioni per l’autonomia dei giovani, per il sostegno a sistemi produttivi di filiera corta, e ancora progetti per l’abitare sostenibile e di coesione sociale, interventi di microcredito per le famiglie e le nuove imprese. Queste sono alcune delle iniziative in sintonia con la scelta di sostenere questa manifestazione, che registra un sempre maggiore consenso. In questi dieci anni, infatti, Terra Futura è cresciuta, si è consolidata ed è diventata un appuntamento di rilievo nazionale, sia per la partecipazione di imprese innovative e sostenibili che per il pubblico che la frequenta. Anche per questo la nostra Regione continuerà a sostenerla».
È stato dunque un traguardo importante, questa decima edizione, che da un lato ha espresso la validità dei temi e dei dibattiti proposti dall’evento e dai suoi partner, evidenziando dall’altro che il percorso da fare è sì avviato, ma ancora lungo da compiersi. «Terra Futura – afferma Ugo Biggeri, presidente di Banca Popolare Etica, riconfermato proprio in questi giorni alla guida di essa – ha stimolato in questo decennio numerose riflessioni e ha alimentato un dibattito culturale tra i più vivi, tanto da essere ripreso nella formula anche altrove in Italia. Quest’anno, per scelta, è stata favorita la presenza di numerose realtà più piccole, che hanno contribuito a trasmettere l’idea di un mondo in movimento verso un futuro migliore». «Il bilancio – conclude Andrea Baranes, presidente della Fondazione Culturale Responsabilità Etica -, è senza dubbio molto positivo perché il pubblico, sempre molto eterogeneo, ha risposto ancora una volta con apprezzamento e affetto, forse anche grazie alla combinazione vincente tra analisi teorica, proposta da convegni, workshop e seminari, e buone pratiche, presentate dagli espositori e sperimentate nei laboratori. Terra Futura si conferma pertanto ancora come una delle manifestazioni sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale più importanti in Italia, in Europa ma anche a livello internazionale». (Ikon Comunicazione)
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