Studenti, docenti, ricercatori, genitori, organizzazioni sindacali, associazioni laiche e cattoliche che operano, da vari versanti, nel settore della formazione, si ritroveranno sabato 1° giugno a Roma (Centro Congressi Frentani, ore 10), per il Secondo Forum Nazionale degli Stati Generali della Conoscenza.
L’organizzazione promotrice dell’evento è nata nel 2011 per volontà di una pluralità di soggetti (se ne veda l’elenco nel sito internet dedicato), convinti di una vera e propria emergenza culturale in atto nel Paese. «Dopo due anni – si legge nella presentazione del Forum -, lo scenario non sembra differente. Ancora non si è assistito a una fase di rilancio degli investimenti nei sistemi di formazione pubblica e dunque sono sempre più a rischio valori fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione: il diritto al sapere come base per l’esercizio della cittadinanza attiva, la scuola pubblica come fattore primario di inclusione e mobilità sociale, la libertà di insegnamento e ricerca. Per questo occorre rimettere al centro la conoscenza come bene comune, da cui far ripartire un progetto di ricostruzione etica e democratica».
Il programma della giornata di Roma sarà articolato su attività in plenaria e attività di gruppo. Infatti, dopo la presentazione del documento Un progetto per la Conoscenza, elaborato dal Comitato Promotore, verranno formati quattro gruppi di riflessione e confronto sui grandi temi della conoscenza, vale a dire Conoscenza, Costituzione, Diritti e Welfare, Conoscenza: tempi, luoghi e relazioni per l’apprendimento permanente, Conoscenza: modalità, metodologie, processi e Conoscenza, sviluppo, lavoro. Da tali confronti scaturiranno poi una serie di proposte anche per l’organizzazione dei Forum Territoriali, previsti a partire dall’autunno 2013.
«Il nostro scopo – viene ancora spiegato dagli esponenti del Comitato Promotore -, dapprima a livello nazionale e poi a livello territoriale, è quello di creare una grande occasione di confronto sul tema della conoscenza, nella convinzione che nessuna decisione “politica” può avvenire senza il coinvolgimento degli operatori e dei fruitori della conoscenza stessa, e nella speranza di includere in questo processo tutte le persone interessate alla valorizzazione della conoscenza in Italia». (S.B.)
Ringraziamo per la segnalazione l’Ufficio Stampa dell’Auser.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@statigeneralidellaconoscenza.it.
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