Sembra avere “colto nel segno” l’ennesima protesta attuata dai componenti della Rete dei CSE (Centri Socio Educativi) per Disabili di Palermo – composta da cinque associazioni e tre cooperative – contro il blocco dei finanziamenti pubblici a tali strutture, questione “scoppiata” già nell’ottobre dello scorso anno, che anche il nostro giornale ha seguito passo dopo passo.
Nei giorni scorsi, infatti, gli esponenti della Rete hanno incontrato Agnese Ciulla, assessore alla Cittadinanza Sociale del Comune di Palermo e la dirigente Adriana Cusimano, nel tentativo di trovare insieme una soluzione al problema.
In tal senso, l’Amministrazione Comunale si è dimostrata disponibile a porre in essere, con rapidità, tutte le azioni possibili affinché il servizio possa riprendere senza ulteriori disagi per le persone con disabilità grave e per i loro familiari. Inoltre, è stata data la disponibilità a un confronto insieme alla Rete dei CSE – ma anche con l’Amministrazione Regionale – per regolamentare i LIVEAS (Livelli Essenziali di Assistenza) e discutere sulla Legge Regionale 22/86 (Riordino dei servizi e delle attività socio-assistenziali in Sicilia) e sul conseguente Decreto del Presidente della Regione del 29 giugno 1988 (Standards strutturali ed organizzativi dei servizi e degli interventi socio assistenziali previsti dalla legge regionale 9 Maggio n. 22), che avevano stabilito gli standard per i Servizi Socio Sanitari. «Norme – secondo i rappresentanti della Rete dei CSE palermitani – che spesso si rivelano inadeguate ai nostri tempi, in quanto prodotte più di venticinque anni fa». (S.B.)
La Rete dei CSE (Centri Socio Educativi) per Disabili di Palermo è composta da cinque associazioni (AFADI-Associazione Famiglie di Disabili, Apriti Cuore, ARC-Associazione Recupero Cerebrolesi, Club Garden e Futuro Semplice) e da tre cooperative (Edificando, La Fraternità e La Provvidenza). Per ulteriori informazioni: retecsepad@libero.it.
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