«Forse chi progetta e chi prende certe decisioni dovrebbe documentarsi e confrontarsi prima di fare delle scelte così importanti»: lo si legge in una nota di Umberto Materassi dell’Associazione Toscana Paraplegici, riguardante le recenti comunicazioni ricevute dalla Fiorentina Calcio, relative all’eliminazione, nello Stadio Franchi del capoluogo toscano, del settore attualmente riservato agli abbonati con disabilità in carrozzina (Parterre di Tribuna), a causa di alcuni lavori di ristrutturazione.
Quelle stesse persone in carrozzina, dunque, dovrebbero spostarsi nel Parterre di Maratona che, come denuncia Materassi, «è esposto per tutto il tempo al sole». «Forse – dichiara – chi ha preso questa decisione non sa che molte persone in carrozzina, a causa della loro disabilità, hanno serissimi problemi di termoregolazione e che bastano pochi minuti di esposizione al sole per causare crisi respiratorie o cardiache, con conseguenze facilmente immaginabili. Questa scelta, pertanto, significherà, di fatto, negare loro l’accesso allo stadio».
Già nelle scorse settimane, per altro, l’Associazione Toscana Paraplegici aveva chiesto spiegazioni alla Fiorentina Calcio, per la quale il direttore esecutivo Gian Luca Baiesi aveva motivato la decisione assunta anche con il fatto che quegli spazi eliminati in Parterre di Tribuna «non rispondevano ai criteri richiesti da Lega Calcio e UEFA [la Federazione Europea del Calcio, N.d.R.] per i posti da riservare a persone con disabilità motoria in quanto privi di copertura». «Ma non sarebbe stato ben più logico – scrive a questo punto Materassi – coprire quegli spazi riservati, utilizzando semplicemente quattro pali e una copertura con lastre in plexiglass?».
«Ancora una volta – conclude dunque l’esponente dell’Associazione Toscana Paraplegici, che segnala di avere informato della situazione anche il sindaco di Firenze Matteo Renzi, l’assessore comunale allo Sport Stefania Saccardi e il deputato Dario Nardella, senza però ricevere risposta – dobbiamo purtroppo constatare che i diritti e le esigenze delle persone con disabilità vengono poste sempre in secondo piano e nel caso specifico, è una vergogna che, per migliorare la condizioni di alcuni “vip”, si debbano penalizzare le stesse persone con una disabilità».
«In una città come Firenze – conclude Materassi -, simbolo di civiltà e cultura, ci saremmo aspettati decisioni più solidali e non penalizzanti per le categorie più deboli». (S.B.)
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