«Per l’esercizio 2011, grazie alla scelta operata da 17 milioni di contribuenti, la quota raggiunta dal 5 per mille è stata di quasi 488 milioni di euro. Lo Stato italiano ha però trattenuto 92,838 milioni di euro, destinando alle organizzazioni solo 395 milioni. Se non fosse stato per un’interrogazione parlamentare, questo scippo non sarebbe mai emerso con chiarezza. Si tratta dell’ennesima sottrazione di fondi a ciò che resta del welfare, della cooperazione e della ricerca, operata a danno dei contribuenti e dei soggetti che garantiscono coesione e innovazione sociale».
Si apre così il testo della campagna denominata #Sappiatelo, lanciata da «Vita.it – NON PROFIT» e dal Comitato Editoriale di tale testata – cui partecipano oltre sessanta organizzazioni italiane del Terzo Settore di primo e secondo livello – che si articola tramite una petizione, per far cessare quello che viene definito come «uno scippo di Stato», con l’obiettivo a breve termine di raccogliere almeno cinquemila firme entro metà settembre, da presentare in un’iniziativa in Parlamento e con quello più generale di ottenere una legge che stabilizzi il 5 per mille, abolendo ogni previsione di tetto a questo importante strumento.
«In due anni – si legge ancora nella presentazione dell’iniziativa – lo Stato ha tolto al 5 per mille voluto dai contribuenti ben 172 milioni! Già nell’esercizio 2010, infatti, i contribuenti italiani avevano destinato la somma di 463 milioni di euro alle organizzazioni non profit. Di questi fondi, lo Stato ha trattenuto 80 milioni di euro, accreditandone solo 383 milioni».
Pertanto, «da due anni lo Stato, che pure con i contribuenti e gli enti non profit ha sottoscritto il patto più sacro e più inviolabile, quello della dichiarazione dei redditi delle persone fisiche, viene meno ai suoi impegni e scrive il falso in un atto pubblico e vincolante, sottraendo un totale di 172 milioni di euro dalle tasche dei contribuenti, invece di destinarli al Terzo Settore, come era nelle intenzioni dei cittadini che hanno operato la scelta del 5 per mille. Da due anni, infatti, lo Stato dichiara il falso, invitando i cittadini contribuenti a indicare la destinazione del 5 per mille delle loro imposte, mentre poi nel 2010 tale quota è stata decurtata senza nessuna comunicazione al 4,1 per mille e nel 2011 al 4 per mille!». (S.B.)
Tutti possono firmare la petizione di cui si parla nel presente testo, accedendo al sito dedicato.
Articoli Correlati
- L'integrazione scolastica oggi "Una scuola, tante disabilità: dall'inserimento all'integrazione scolastica degli alunni con disabilità". Questo il titolo dell'approfondita analisi prodotta da Filippo Furioso - docente e giudice onorario del Tribunale dei Minorenni piemontese…
- Una buona cooperazione allo sviluppo fa bene a tutte le persone con disabilità «Se con i progetti di cooperazione internazionale allo sviluppo - scrive Giampiero Griffo, concludendo la sua ampia analisi sulle azioni in questo settore - verrà rafforzata la voce delle persone…
- Dopo di noi da creare “durante noi“* L'organizzazione del futuro di una persona con disabilità: quali sono le tutele giuridiche esistenti? In quali ambienti si potrà svolgere la vita di quella persona? E con quali fondi? Un…