Come segnalato in una nota del FAssiS (Fachstelle Assistenz Schweiz, ovvero il Centro Assistenza Svizzera), dovrebbe essere esteso a livello nazionale, in tutto il Paese elvetico, il Progetto pilota budget di assistenza, iniziativa introdotta nel 2006 a titolo sperimentale che dovrebbe concludersi alla fine del 2009.
In tal senso nei giorni scorsi una delegazione di 260 persone con disabilità si è recata a Berna, capitale della Confederazione, per incoraggiare le autorità, e in particolare l’Ufficio Federale delle Assicurazioni Sociali (UFAS), a dare continuità all’iniziativa.
Si tratta in sostanza di un progetto approvato nel 2005 dal Consiglio Federale e avviato, come detto, l’anno successivo nei cantoni di Basilea Città, San Gallo e Vallese, che mira a favorire l’autonomia e la vita indipendente delle persone con disabilità, assegnando a circa quattrocento di loro un “budget di assistenza individuale” al posto del precedente assegno di invalidità.
In tal modo queste persone – pur avendo grandi necessità di assistenza – possono continuare a vivere nella propria casa.
Secondo il FAssiS circa il 90% dei beneficiari ritengono che la loro esistenza sia notevolmente migliorata da quando ricevono il citato “budget di assistenza”.
Si è calcolato poi che a livello nazionale – sulla base dell’esperienza condotta nei tre cantoni pilota – il progetto riguarderebbe circa un migliaio di persone con disabilità, con un costo medio di circa 4.400 franchi svizzeri mensili per ciascuno (circa 2.730 euro), vale a dire la metà di quanto si spenderebbe in Svizzera per un soggorno in un’istituto specializzato.
Dal canto suo il Consiglio Federale elvetico auspica che, a lungo termine, questo sistema possa ridurre la domanda di posti in istituti, oltre che i costi nei settori delle assicurazioni per malattie e delle prestazioni complementari. (S.B.)
Ringraziamo per la segnalazione la lettrice Sonia Sabatini.
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