«A distanza di quasi tre anni da quando il Ministero del Welfare ha destinato 9 milioni di euro alla Regione Lazio per i malati di sclerosi laterale amiotrofica (SLA), dopo una serie di gravose proteste di piazza, i primi fondi stanno finalmente arrivando alle famiglie. Ancora nulla, però, ai malati di Roma Capitale».
Lo si legge in una nota di Viva la Vita (Associazione di Familiari e Malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica), che denuncia ancora una volta come sia proprio quello di Roma «l’unico Comune che non ha ancora deliberato la modulistica necessaria per accedere al fondo», cosicché «circa duecentocinquanta malati, la metà di quelli stimati nell’intera Regione, attendono da oltre un anno i tempi pachidermici della burocrazia».
Si parla poi di persone che hanno messo in vendita la propria casa, per far fronte alle ingenti spese dettate dalla loro condizione di malate di SLA, ma che non riescono nemmeno a venderla per la forte crisi che ha investito il settore. «I fondi – si sottolinea ancora – sono nelle casse del Comune, il Tavolo Tecnico del V Dipartimento ha già elaborato le linee guida e la modulistica, ma tutto si è bloccato nel passaggio dalla precedente Amministrazione Comunale a quella attuale».
Per questo, il 27 agosto scorso, i rappresentanti di Viva la Vita hanno incontrato Rita Cutini, assessore comunale al Sostegno Sociale e alla Sussidiarietà, che in tale occasione ha dichiarato: «Da parte di questa Amministrazione è forte l’impegno affinché le persone affette da SLA ricevano la giusta attenzione e il giusto sostegno. A breve la Giunta sbloccherà i fondi messi a disposizione dalla Regione e procederà alla pubblicazione delle linee guida e della modulistica». «Nell’ottica dell’integrazione socio-sanitaria – ha poi aggiunto l’Assessore -, l’intenzione è quella di fare delle misure adottate per i malati di SLA un punto di partenza e un modello anche per altre patologie gravi».
«L’incontro con il nuovo Assessore – ha commentato Mauro Pichezzi, presidente di Viva la Vita – è stato molto positivo. Abbiamo avuto l’impressione che ci sia l’intenzione di prendere finalmente sul serio il gravissimo problema dei malati di SLA».
Dalle parole, quindi, si spera ora che si passerà a fatti rapidi e concreti. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Simonetta Tortora (ufficiostampa@wlavita.org).
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