Le migliori risposte per i tanti problemi dell’infanzia

Se ne parlerà a Padova, il 12 settembre, mettendo in particolare a confronto le varie forme dell’affido, in diversi Paesi europei, durante una conferenza internazionale, che farà seguito a un seminario di ricerca e confronto, nell’àmbito del quale sono stati coinvolti quindici Paesi. Temi dunque di grande interesse, ricordando sempre che tra i minori, quelli con disabilità sono certamente i “più vulnerabili tra i vulnerabili”

Bimbo che fa dei disegni a terraParlare delle diverse forme di affido – termine internazionalmente noto come Foster Care – e in particolare cercare di fare “passi in avanti”, per preparare un futuro di risposte migliori e più efficaci per l’infanzia deprivata ed esposta a tanti problemi: sarà questo l’obiettivo principale della Conferenza Internazionale denominata Le forme dell’affido in Europa: cosa sappiamo degli esiti e delle condizioni di efficacia? (Foster Care in Europe: what do we know about outcomes and evidence?), in programma giovedì 12 settembre a Padova (Auditorium del Centro Culturale Altinate San Gaetano, Via Altinate, 71), a cura della Fondazione Zancan, di iaOBERfcs (International Association for Outcome-based Evaluation and Research on Family and Children’s Service), della Fondazione Paideia e dell’IFCRN (International Foster Care Research Network), con il patrocinio del Comune di Padova.
«Ci chiederemo – spiegano i promotori dell’evento – cosa sappiamo, grazie al confronto tra diversi Paesi e quali sono gli esiti delle soluzioni adottate, le condizioni di efficacia e le misure di reale beneficio per i bambini e i ragazzi in difficoltà. Sono tutte domande che non possiamo evitare, accettando il rischio diffuso di dare per scontato che l’affido sia di per sé una buona soluzione. Per sua natura, infatti, esso è “un mezzo” e non un fine e in ogni caso non può essere considerato una soluzione, visto che in molti casi non garantisce gli esiti sperati e i dati italiani stentano a raggiungere soglie accettabili. Anche per questo la Conferenza si concentrerà sul confronto europeo, lasciando a successivi appuntamenti l’analisi e la verifica della situazione italiana».

La giornata, quindi, sarà divisa in due sessioni, la prima delle quali dedicata a un confronto tra Paesi che sono anche espressione di diverse culture dell’intervento sociale. Coordinati infatti da Tiziano Vecchiato della Fondazione Zancan, vi parteciperanno Klaus Wolf dell’Università di Siegen (Germania), Nina Biehal dell’Università di York (Regno Unito), Maria Carme Montserrat Bohada dell’Università di Girona (Spagna) e Johan Vanderfaeillie dell’Università di Bruxelles (Belgio).
La seconda sessione, invece, sarà centrata sul confronto tra diversi livelli di intervento sociale e professionale, partendo dal livello delle politiche su scala europea e proseguendo con l’analisi dell’apporto che le varie professioni possono dare all’innovazione. Successivamente si entrerà nel merito delle azioni di tutela legale (advocacy), necessarie per riportare in primo piano nelle agende la tutela dell’infanzia e si concluderà con i contributi che anche il mondo della ricerca è chiamato a dare per lo sviluppo di soluzioni più efficaci.
Qui interverranno Luca Jahier dell’EESC (European Economic and Social Committee), Lorella Baggiani della Regione Toscana, Arianna Saulini di Save the Children e del Gruppo CRC (organismo che monitora periodicamente lo stato di applicazione nel nostro Paese della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza) e Hans Grietens dell’EUSARF (European Scientific Association on Residential & Foster Care for Children and Adolescents) e di iaOBERfcs.

Da ricordare infine che l’evento di Padova fa seguito a un seminario di ricerca e confronto internazionale che sulla questione dell’affido ha coinvolto ben quindici Paesi, allo scopo di capire ciò che funziona e ciò che non funziona, in questo àmbito, cercando di superare le varie contraddizioni presenti. (S.B.)

Ringraziamo Salvatore Nocera per la segnalazione.

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Cinzia Canali (cinziacanali@fondazionezancan.it).

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