Una volta furono Cecilia e Federica. Insieme in acqua. Le due più forti nuotatrici azzurre di tutti i tempi. Una, regina all’Olimpiade, l’altra, cieca dalla nascita, alla Paralimpiade.
Federica Pellegrini e Cecilia Camellini si ritrovarono in piscina in occasione di una Giornata Nazionale dello Sport Paralimpico. Nuotarono, parlarono, si scambiarono esperienze. Hanno tanto in comune. A 16 anni hanno vinto la prima medaglia ai Giochi, olimpici per Fede (Atene 2004), paralimpici per Ceci (Pechino 2008). Argento per entrambe. Poi venne l’oro (Pechino per una e Londra per l’altra). Sono state campionesse europee e campionesse mondiali. I giovani talenti hanno bisogno di chi sappia indicare loro la strada.
Quell’esperienza ha fatto scuola: infatti, la prossima Giornata Nazionale dello Sport Paralimpico [se ne legga già nel nostro giornale, N.d.R.] vedrà insieme futuri paralimpici e grandi campioni a scambiarsi esperienze. Succederà a ReaTech, la grande “fiera sulla disabilità” che si svolgerà dal 10 al 12 ottobre a Milano. I paralimpici del futuro, guidati da Beatrice “Bebe” Vio, vanto italiano, l’unica schermitrice al mondo a tirare con i quattro arti amputati, avranno un loro mèntore, un grande campione, a indicare fatica e bellezze dello sport. Con loro ci saranno migliaia di ragazzi e ragazze delle scuole a provare e a capire quanto sia divertente lo sport paralimpico. Invaderanno ReaTech, che ospiterà la Giornata organizzata dal CIP (Comitato Paralimpico Italiano), con il supporto di Enel Cuore, allo scopo di mostrare ai giovani che prima di tutto bisogna guardare le abilità. Lo sport in questo è straordinario veicolo.
Poco più di un anno fa i Coldplay chiudevano, insieme a Rihanna e Jay-Z, i Giochi Paralimpici di Londra, cantando Paradise. E nella capitale inglese fu proprio un “paradiso” per chi cercava una cultura dello sport e dell’accessibilità nuove. L’esempio per il futuro.
Il gruppo musicale più richiesto del mondo lo aveva capito: una sterlina il compenso per cantare alla festa più bella da quando ci sono le Paralimpiadi. Potevano esibirsi all’Olimpiade, scelsero i Giochi successivi, che diventarono esempio da seguire in molte cose. Fra queste, il messaggio per i giovani. Straordinario quello di allora, ma straordinario quello che ogni volta arriva quando si incontra lo sport praticato da persone con disabilità. A ogni livello.
Sarà proprio questo il senso dell’ottava Giornata Nazionale dello Sport Paralimpico, che per la prima volta farà base ed entrerà in un grande evento come una fiera internazionale. Una scelta convinta di CIP e di ReaTech, come spiega Francesco Conci, direttore esecutivo di Fiera Milano: «Siamo entusiasti di poter ospitare questo grande evento e di poter contribuire a un momento importante di formazione per tutti, soprattutto per i giovani: ci aspettiamo, infatti, grazie a un forte coinvolgimento delle scuole, oltre ottomila studenti. Osservare il coraggio dei ragazzi che in carrozzina si sfidano a basket, la tenacia di chi, pur amputato, non rinuncia a correre, l’intuizione di un non vedente che riesce a fare gol, è un’esperienza che fa crescere e che dà fiducia, che ci insegna che i limiti spesso sono mentali e non fisici».
Testo già apparso in “InVisibili”, blog del «Corriere della Sera.it» (con il titolo “Paradise. Dai Coldplay a Reatech, sport paralimpico per i giovani”). Viene qui ripreso, con alcuni riadattamenti al diverso contenitore, per gentile concessione.
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