Si chiama Lontano dagli occhi… La riabilitazione nelle gravi cerebrolesioni acquisite il convegno rivolto ai professionisti sanitari (medici, infermieri, fisioterapisti, terapisti occupazionali, psicologi, logopedisti, educatori professionali) e alle famiglie delle persone con disabilità, in programma per venerdì 18 ottobre a Imola (Bologna) (Aula Magna del Seminario Montericco, ore 9-17), incontro voluto per presentare in tutte le sue sfaccettature il lavoro dell’Unità Operativa Gravi Cerebrolesioni Acquisite dell’Istituto Montecatone di Imola.
«Abbiamo scelto il titolo Lontano dagli occhi… un po’ provocatoriamente – spiega Andrea Naldi, medico dirigente dell’Unità di Montecatone – perché i nostri pazienti spesso sono invisibili alla vita della comunità, rischiando in effetti di essere dimenticati come cittadini e, prima ancora, come persone; allo stesso modo, le loro famiglie rischiano di restare ai margini della vita collettiva perché, come dice il proverbio, “la lontananza dagli occhi fa sì che siano anche lontane dal cuore della gente”. Abbiamo pensato allora di presentare in dettaglio il lavoro di Montecatone nella riabilitazione nelle gravi cerebrolesioni acquisite, per richiamare uno sguardo attento e competente sulle persone e sulle famiglie che attraversano questa esperienza».
Il programma dell’incontro, cui sono attesi oltre duecentocinquanta professionisti, riflette la complessità del percorso riabilitativo che dev’essere approntato per dare un’accoglienza di qualità rispetto ai bisogni di chi ha subito una grave cerebrolesione.
In particolare, la mattinata sarà dedicata a presentare il percorso terapeutico che viene proposto a Montecatone, che ha la peculiarità – grazie alla presenza di una Terapia Intensiva dedicata – di accogliere pazienti in una fase molto precoce; in tal senso, le presentazioni metteranno in evidenza le specificità dell’apporto riabilitativo dei medici, dei fisioterapisti, degli infermieri, degli psicologi e degli educatori. Né mancherà un riferimento alla realtà dei servizi territoriali, che si occupano della presa in carico delle persone con grave cerebrolesione al loro ritorno al domicilio.
Il pomeriggio, invece, sarà maggiormente improntato alla presentazione di metodologie specifiche per il trattamento delle complicanze più frequenti per questo tipo di pazienti.
In generale, l’intero programma guarderà con occhio attento alle esigenze dei familiari, a livello sia di addestramento pratico che di aiuto psicologico: nel corso della mattinata, infatti, si darà spazio alle modalità di aiuto adottate a Montecatone, mentre nel pomeriggio sono previsti sia la presentazione di un’esperienza personale, sia il punto di vista delle Associazioni.
«Per Montecatone – dichiara Augusto Cavina, direttore generale della struttura – questo Convegno ha un’importanza speciale, perché solitamente siamo più conosciuti per l’attività nel campo delle lesioni spinali, mentre finalmente diamo spazio anche a questo settore altrettanto significativo. Voglio quindi ringraziare tutti gli operatori che verranno al convegno per una giornata in cui metteremo “sotto gli occhi di tutti” l’impegno dei nostri professionisti, con l’auspicio di raccogliere spunti per migliorare la nostra attività a beneficio di pazienti con esigenze molto complesse». (C.C.)
Il programma completo del convegno è disponibile nel sito dell’Istituto Montecatone. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Claudia Corsolini (corsolini@montecatone.com).
L’Unità Operativa Gravi Cerebrolesioni Acquisite dell’Istituto Montecatone di Imola (Bologna)
Essa dispone di ventitré posti letto, dotati delle condizioni strutturali organizzative e di expertise necessarie per la presa in carico riabilitativa in regime di degenza delle persone con gravi cerebrolesioni acquisite (GCLA).
Le indagini epidemiologiche condotte ad hoc in ambito della Regione Emilia Romagna stimano un numero di circa cinquecento nuovi casi all’anno di persone con GCLA che necessitano di riabilitazione intensiva. La struttura di Montecatone, per altro, accoglie anche pazienti da altre Regioni Italiane.
Qualche cifra: Nell’arco dell’anno solare 2012 sono state trattate 113 persone, di cui 79 nuovi ingressi acuti. La presenza media giornaliera è stata di oltre 22 pazienti, per un tasso di occupazione dei posti letto del 100%. E ancora, la casistica all’ingresso dei pazienti nell’Unità Operativa, sempre nel corso del 2012, così come nel 2011, rileva un’incidenza di persone ad alta complessità e di importante impegno clinico-riabilitativo secondo la scala di valutazione Disability Rating Scale (DRS). Infatti, il 43,5% dei pazienti in ingresso è caratterizzato da disabilità estremamente severa, il 34,5% si trova in stato vegetativo e soltanto il restante 22% è con disabilità moderatamente severa.
Per quanto riguarda infine la casistica sulla dimissione dei pazienti, essa vede un’evoluzione percentuale che si riflette in una scala di valutazione DRS di disabilità parziale nell’8,9% dei casi, di disabilità moderata nel 26% dei casi, di disabilità moderatamente severa nel 19,2% dei casi e in una riduzione del quadro di stato vegetativo nel 14% dei casi.
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