L’amore costa di più

Ci si può iscrivere fino al 29 aprile all'interessante seminario che si terrà il 3 maggio a Peccioli (Pisa), dedicato alla sessualità e alla disabilità, ove si cercherà di muoversi soprattutto all'interno della dimensione relazionale di queste delicate ma fondamentali questioni

Organizzato da Informare un’H – Centro “Gabriele Giuntinelli” di Peccioli (Pisa), in collaborazione con il Comune del centro toscano e la UILDM di Pisa (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), oltre che con il patrocinio della Società della Salute della Valdera e della Provincia pisana, si terrà sabato 3 maggio a Peccioli (Sala inferiore del Centro Polivalente di Via del Carmine, ore 9-18.30) l’interessante seminario intitolato L’amore costa di più. Sessualità, disabilità e dintorni.
Per presentare questo evento cediamo direttamente la parola a Simona Lancioni, responsabile di Informare un’H.

Antonio Canova, Amore e Psiche, 1788-1793, Museo del Louvre di ParigiL’affettività e la sessualità apparentemente sono venute dopo. Prima le rivendicazioni portate avanti dal mondo della disabilità si sono concentrate sull’integrazione scolastica e lavorativa, sul diritto alla mobilità (barriere architettoniche), sull’assistenza e la cura, sulla prevenzione e la comunicazione ecc.
Non che l’affettività e la sessualità delle persone disabili fossero questioni meno importanti, anzi, ma rimanevano nascoste e negate. Era che tali argomenti si infrangevano e si scioglievano davanti ai filtri della morale tradizionale (l’ordine costituito) e delle sue regole. Era che si riteneva non esistessero risposte o soluzioni: se l’amore era un diritto, quel diritto non poteva tradursi in pretesa.
Era – ed è – che l’affettività e la sessualità costano di più: difficile parlarne senza cascarci dentro. Difficile cascarci dentro senza uscirne modificati. Difficile accettare modifiche che, partendo dalla contemplazione del limite altrui, portano dritte dritte alla scoperta del limite proprio.
Eppure dagli anni Settanta – epoca in cui il dibattito iniziò a svilupparsi anche in Italia – qualcosa è cambiato. E se da un lato è vero che la disabilità continua ad essere spesso un ostacolo per l’espressione affettivo/sessuale, è pur vero che si sono moltiplicati gli studi e le indagini su questi temi, che le persone disabili investono mediamente di più in autoconsapevolezza e autostima, che sono nati laboratori che propongono interventi a più livelli (educativo, informativo, psicologico), che sono stati attivati servizi di counseling sessuologico, che talvolta si è riusciti a passare dalla semplice rivendicazione di un diritto alla costruzione e alla sperimentazione di percorsi possibili.
Si è invece mantenuta nel tempo la tendenza ad impostare la riflessione a partire dalla differenza disabili/normabili, come se le difficoltà nella sfera affettivo/sessuale riguardassero solo il primo gruppo e non anche il secondo, come se non fosse possibile individuare prospettive che vadano oltre questa dicotomia senza necessariamente negare le differenze.
Certo, se ci si ferma alla dimensione soggettiva/biografica/corporea/identitaria della sessualità, le caratteristiche individuali sono rilevanti e ineludibili, ma la sessualità ha anche una dimensione relazionale rispetto alla quale è sempre possibile distinguere tra persone disponibili all’ascolto e all’accoglienza dell’altro, e persone che non sono abituate a porsi in questi termini (ma che, volendo, potrebbero sempre imparare). Forse, pur con i dovuti distinguo, è proprio sul terreno relazionale che la contrapposizione disabili/normabili si presta ad essere più proficuamente superata trovando convergenze e comunanze. Ed è proprio in questa prospettiva che ci piacerebbe muoverci nel seminario del 3 maggio.
Scriveva Enzo Aprea: «L’amore costa di più / più di tutte le notti bianche / più di tutte le voglie stanche / più di un amico / più della vita. / L’amore costa di più»; è vero, l’amore costa di più… ma probabilmente vale il suo costo.

Programma del seminario di Peccioli

– Moderatrice: Simona Colpani (pedagogista)

– ore 9.30-10: Saluti della autorità
Silvano Crecchi (sindaco di Peccioli), Franco Cavallini (vicesindaco di Peccioli, con delega al Sociale), Angelo Giuntinelli (vicepresidente della UILDM di Pisa)

– ore 10-10.45: Testimonianze di persone con disabilità
Federico Chiarugi (Pisa), Renata Piccolo (Bologna)

– ore 11-11.45: L’evoluzione del dibattito su sessualità e disabilità. Risultati di un’indagine sul campo
Francesca Arpone (dottoressa in Psicologia Clinica e della Salute)

– ore 11.45-12.30: Aspetti soggettivi e relazionali della sessualità. L’ascolto e l’accoglienza
Maria Cristina Pesci (medico, psicoterapeuta, sessuologa)

– ore 12.30-13.15: Persone con disabilità, famiglie, operatori: lavorare con la persona e nel contesto
Chiara Todaro (psicologa)

– ore 14.30-17.30: Laboratori, ascolto e consulenza in tema di sessualità
> L’esperienza di Torino: Fabio Veglia (psicologo, psicoterapeuta, docente di Psicologia e Psicopatologia del Comportamento Sessuale all’Università di Torino)
> L’esperienza di Bologna: Maria Cristina Pesci (medico, psicoterapeuta, sessuologa)
> L’esperienza di Bergamo: Simona Colpani (consulente settore Politiche Sociali della Provincia di Bergamo)

– ore 17.30-18: Dibattito e conclusioni

Il seminario è gratuito e per motivi organizzativi è richiesta la preiscrizione entro martedì 29 aprile. L’evento sarà supportato dal servizio di interpretariato per non udenti.
Per ulteriori informazioni:
Informare un’H – Centro “Gabriele Giuntinelli”
tel. 0587 672444,
info.h@altavaldera.it.

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