La presa in carico dei diritti

«Con il suo approccio sociale, la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità - spiegano i promotori di un corso voluto dalla Provincia di Milano e tenuto dalla LEDHA, che prenderà il via il 6 novembre nel capoluogo lombardo, rivolgendosi ad assistenti sociali e a coordinatori di servizi - interpella le varie professionalità, richiedendo di andare oltre il consueto rapporto servizio-utente»

Giovane donna con disabilità alla finestra insieme a un amicoSi rivolgerà ad assistenti sociali e coordinatori di servizi, il corso denominato Ipotesi di intervento per il progetto di vita delle persone con disabilità, voluto dalla Provincia di Milano e tenuto dalla LEDHA – la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità, che è la componente lombarda della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) -, di cui è imminente l’avvio a Milano, previsto per il 6 novembre.

Durante tre successive giornate di lavoro, alcuni docenti (Giovanni Merlo, direttore della LEDHA; Diletta Cicoletti, ricercatrice dell’IRS-Istituto per la Ricerca Sociale; Fabrizio Starace, direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’AUSL di Modena; Simona Anelli, coordinatrice del Servizio UMA-Unità Multidimensionale d’Ambito di Rho; Lilio Tangi, direttore di sede del Consorzio SIR-Solidarietà in Rete) offriranno una prospettiva normativa, culturale e tecnica della funzione di presa in carico della disabilità, secondo l’approccio sociale, basato sui diritti umani.
L’iniziativa si propone quindi di offrire agli assistenti sociali informazioni e strumenti necessari per analizzare le modalità correnti del lavoro sociale in favore delle persone con disabilità, al fine di valorizzarne i punti di forza e promuovere forme di sviluppo e innovazione significative.

«La Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità – spiegano i promotori – interpella la professionalità degli assistenti sociali e richiede nuove modalità di intervento ai Servizi Sociali Comunali. L’approccio sociale alla disabilità impone infatti di andare oltre il consueto rapporto servizio-utente, connesso quindi alla possibilità o meno di richiedere e ricevere prestazioni, favorendo invece una maggiore attività di promozione dei diritti e delle aspirazioni delle persone. In tal senso, la funzione della “presa in carico” torna ad acquisire un valore fondamentale anche al fine di regolare gli interventi e le azioni promosse sia dagli enti pubblici che dalle organizzazioni sociali, un ruolo, questo, che deve fare i conti, nel territorio lombardo, con un impoverimento progressivo di questa funzione di regia da parte dei Servizi Sociali Comunali. Come invertire dunque questa tendenza? Quali competenze sarebbe oggi fondamentale garantire agli assistenti sociali affinché possano sviluppare le iniziative dei Servizi Sociali, in modo da “promuovere, proteggere e garantire il pieno ed uguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità, e promuovere il rispetto per la loro intrinseca dignità”, come recita l’articolo 1 della Convenzione ONU?». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@ledha.it.

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