Anche il nostro giornale si è già più volte occupato della Danceability, tecnica che utilizza i princìpi della cosiddetta Contact Improvisation, nata negli Stati Uniti all’inizio degli Anni Novanta, grazie all’impulso del danzatore e coreografo americano Alito Alessi, direttore della Joint Forces Dance Company di Eugene (Oregon), il cui scopo è quello di rendere accessibile il linguaggio della danza a tutte le persone.
La Danceability, infatti, viene praticata insieme, da persone con disabilità e non, permettendo di vivere esperienze di reciproca uguaglianza, basandosi sulla fiducia reciproca, la fluidità e l’equilibrio, in un dialogo fisico in cui tutti i sensi sono coinvolti.
E sarà la Danceability al centro del seminario denominato Una tribù che danza, in programma per sabato 23 e domenica 24 novembre, presso il CID (Centro Internazionale della Danza) di Rovereto (Trento), iniziativa condotta da Roberto Lun, regista, danzatore, performer, coreografo e videomaker, che ha tenuto corsi e stage di Contact Improvisation e Teatrodanza in Italia, Europa e Giappone.
Diplomatosi in Teatrodanza presso la Civica Scuola di Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano, Lun ha studiato inoltre varie forme di danza contemporanea, oltre che mimo e arti circensi, creando video e coreografie per spettacoli teatrali, multimediali e convention. Ai Giochi Paralimpici Invernali di Torino 2006 è stato il coreografo della cerimonia di apertura. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: cid@centrodelladanza.it.
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