È aperto a tutti, e in particolare a operatori del sociale e del sanitario, alle famiglie, alle persone con disabilità e alle loro organizzazioni, a medici, insegnanti, educatori, pedagogisti, psicologi, cooperative sociali, istituzioni e amministratori locali, il convegno in programma per lunedì 25 e martedì 26 novembre a Cagliari (THotel, Via dei Giudicati, 66), denominato Investire in tempo di crisi e costruire diritti nella fragilità che ci avvolge. Una sfida per la sanità e per il sociale, organizzato dal Gruppo Consiliare del Partito Democratico del Consiglio Regionale della Sardegna.
«C’è una forte esigenza in Italia – sottolinea Marco Espa della Commissione Sanità e Politiche Sociali del Consiglio Regionale Sardo, che introdurrà il convegno – di dare risposte, anche finanziarie, ai diritti di cittadinanza e di partecipazione civica delle persone in situazione più estrema e di disagio. La storia del passato, però, ci insegna che non bastano solo le risorse per ottemperare ai desideri dei cittadini e per rendere efficiente ed efficace la spesa pubblica».
«Per quanto riguarda ad esempio il sociale – continua Espa – i fondi molto spesso erano destinati a interventi assistenzialistici, basati esclusivamente su scelte di decisori che offrivano al cittadino solo strutture e luoghi di raccolta, a volte trasformatisi in luoghi di segregazione o di istituzionalizzazione, senza possibilità di ritorno. Oggi le cose vanno cambiando, come dimostrano anche le recenti battaglie di tanti cittadini sardi più fragili e delle loro associazioni per l’integrazione del Fondo per la Non Autosufficienza Nazionale, ma abbinato alla richiesta di “come” le risorse vengano spese».
Per quanto poi concerne il fronte della sanità, qui, secondo Espa, «applicare tagli lineari alle risorse favorisce l’ingiustizia sociale, colpendo proprio le persone meno abbienti, impossibilitate a sopperire con risorse proprie. La sanità pubblica, invece, dev’essere un patrimonio di tutti».
«C’è un passaggio culturale in atto – conclude il Consigliere Regionale – dall’assistenzialismo alla partecipazione, in linea con la recente visione delle politiche di empowerment [rafforzamento dell’autoconsapevolezza, N.d.R.] dei cittadini. Le persone vogliono partecipare alle decisioni che le riguardano, in qualunque situazione esse siano. Questi percorsi innescano e consolidano il processo di miglioramento della qualità di vita di tutta la comunità, e non solo dei suoi cittadini più fragili, ed ecco perché investire in politiche di welfare e sanitarie che attuano la centralità della persona nel sistema, consolidando legami, crea valore aggiunto, benessere e crescita per tutta la società».
Alla due giorni di Cagliari interverranno numerosi, autorevoli rappresentanti istituzionali e del mondo accademico, oltre ad esponenti di Associazioni di persone con disabilità e di altre organizzazioni del mondo sanitario e sociale.
Nella mattinata della prima giornata, quella di lunedì 25, i lavori saranno ripartiti in due sessioni (I professionisti del sociale nei processi di cambiamento e La salute è un diritto: non tagli, ma razionalizzare per spendere meglio), mentre nel pomeriggio vi sarà una tavola rotonda, cui parteciperà, tra gli altri, anche il direttore editoriale del nostro giornale Carlo Giacobini, responsabile del Servizio HandyLex.org.
La seconda giornata, invece, quella di martedì 26, sarà rispettivamente dedicata al tema dell’Inclusione scolastica e a quello dei Progetti personalizzati in base alla Legge 162/98, oltre che al Progetto Ritornare a casa, applicato in Sardegna. (S.B.)
È disponibile il programma completo del Convegno di Cagliari. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: gruppopd@gruppopdcrs.it.
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