«Alla Giunta e al Consiglio Regionale chiediamo di sospendere l’attuazione della DGR (Delibera di Giunta Regionale) n. 1338 del 30 luglio scorso e di convocare un immediato confronto con le parti sociali per introdurre i correttivi necessari. Nessun utente dovrà essere costretto a rinunciare ai servizi e alle prestazioni domiciliari e semiresidenziali di cui sta usufruendo e che gli sono state già riconosciute dalle UVMD [Unità di Valutazione Multi Disciplinare, N.d.R.]. È necessario farlo subito e prevedere nel bilancio per il 2014 un potenziamento della spesa per i servizi domiciliari, semiresidenziali e residenziali, destinati alle persone con disabilità. Si taglino gli sprechi, non le prestazioni, si potenzi il fondo indistinto destinato ai Comuni, si definiscano una volta per tutte i costi standard dei servizi sociali e sociosanitari e si metta la Cooperazione Sociale nella condizione di fornire servizi di qualità senza dover subire il ricatto delle gare d’appalto al massimo ribasso. Se il presidente della Regione Luca Zaia non vuole che in Veneto si parli di tagli, sia conseguente, accolga le nostre proposte e ci convochi senza indugio».
Sono ormai parecchi mesi che la FISH Veneto (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), insieme a tanti cittadini con disabilità e famiglie della Regione, avanza insistentemente queste richieste. Lo ha fatto anche il 13 dicembre scorso a Padova, durante la manifestazione denominata Siamo il Sociale 2, che secondo Flavio Savoldi, esponente della Federazione, «ha dato ancor più visibilità a quel profondo disagio che in questi anni si è espresso nelle sale pubbliche, nelle strade e nelle piazze di tante città della Regione, una protesta nei confronti di una politica sociale ritenuta prova di prospettive, che taglia i servizi, mettendo il diritto in lista d’attesa e assumendo una dimensione mai vista prima».
A proposito poi della citata e contestatissima Delibera di Giunta Regionale n. 1338 del 30 luglio scorso – della quale anche il nostro giornale ha già avuto modo più volte di occuparsi -, la presa di posizione è quanto mai netta: «Quella Delibera – dichiara Savoldi – è stata presentata dalla Giunta Zaia come una “rivoluzione copernicana” nel campo dell’assistenza domiciliare e invece sta proprio producendo i risultati che purtroppo ci aspettavamo. Basta ascoltare ciò che si dice nei Distretti e negli Uffici Sociali delle Unità Locali SocioSanitarie, basta andare negli Assessorati dei Comuni o parlare con gli assistenti sociali, basta soprattutto ascoltare le persone, gli “utenti” e le famiglie, per capire l’assurdità di un provvedimento che si è prefisso non il riordino dei servizi domiciliari, ma il contenimento della spesa sociale del prossimo triennio. L’imperativo è ridurre il debito della Sanità regionale, anche ricorrendo a sotterfugi contabili di bassa lega».
Anche in questi giorni, dunque, come ad esempio è accaduto oggi stesso, 23 dicembre, a Mestre, vengono allestite postazioni per la raccolta di firme riguardanti la petizione lanciata in novembre dalla FISH Veneto, che ha già raccolto migliaia di adesioni e della quale il nostro stesso giornale ha ampiamente riferito. Gli obiettivi di tale iniziativa sono assai chiari, vale a dire «cambiare la politica sociale e sociosanitaria, garantire le prestazioni, porre fine all’irragionevolezza e sollevare dall’incarico l’Assessore Regionale contro i Servizi Sociali». (S.B.)
È disponibile il testo della petizione lanciata dalla FISH Veneto. Per ulteriori informazioni e approfondimenti, oltreché, naturalmente, per conoscere le modalità di adesione alla petizione stessa, scrivere a: fishveneto@libero.it.
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