Promosso da Cittadinanzattiva-Tribunale per i Diritti del Malato, si è costituito a fine dicembre il “Tavolo per la protezione e la qualità del Servizio Socio Sanitario Nazionale”, cui hanno aderito l’ANAAO-ASSOMED (Associazione Medici Dirigenti), la CARD (Società Scientifica delle Attività Sociosanitarie Territoriali), il CIMO (Coordinamento Italiano Medici Ospedalieri), Federfarma (Federazione Nazionale Unitaria dei Titolari di Farmacie Italiane), le organizzazioni sindacali degli infermieri Nursing up e Nursind, la SIMG (Società Italiana di Medicina Generale), il SUMAI (Sindacato Unico Medicina Ambulatoriale Italiana e Professionalità dell’Area Sanitaria) e l’Associazione UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare).
Tra i principali obiettivi dell’iniziativa – ciò che è chiaro sin dal nome prescelto per la stessa – vi è innanzitutto la salvaguardia e il rilancio del Servizio Socio-Sanitario Nazionale (SSSN) Pubblico, in coerenza con i princìpi fondanti di esso, quali l’universalità, la solidarietà e l’equità, «contraddetti – come si legge in una nota di Cittadinanzattiva – da anni di ripetuti tagli lineari al Fondo Sanitario Nazionale, ai servizi e – in definitiva – ai diritti, nonché dalla mancata riprogettazione e riforma di un SSSN in grado di rispondere realmente ai bisogni di salute dei cittadini, riconosciuti come diritti fondamentali».
Si punta inoltre alla revisione stessa dell’attuale modello di governance del Servizio Sanitario Nazionale, «che oggi – prosegue la nota – vede protagonisti solo Governo e Regioni ed esclude “attori” non meno importanti, vale a dire chi poi dovrà concretamente attuare e/o vivere gli effetti dei provvedimenti emanati. Per questo l’impegno sarà rivolto all’istituzione, alla promozione, al riconoscimento e alla valorizzazione di un “soggetto terzo”, che possa contribuire al cambiamento, composto dai più significativi attori del Servizio Sanitario Nazionale (cittadini, medici, infermieri, farmacisti, operatori sociali, direttori generali ecc), ammesso a un’effettiva partecipazione nei processi decisionali di costruzione e tutela della Salute in Sanità».
E da ultima, ma non certo ultima, «l’elaborazione di una riprogettazione partecipata e condivisa del Servizio Sanitario Nazionale dei prossimi anni, in grado di garantire l’equilibrio tra economia e diritti, a partire da quelli sanciti dalla Carta Europea per i Diritti del Malato, e non – com’è avvenuto – subordinando i diritti stessi alla finanza».
Le prime richieste arrivano quasi di conseguenza e così le delineano i responsabili di Cittadinanzattiva-Tribunale per i Diritti del Malato: «L’apertura immediata di un tavolo di confronto con il Governo e con le Regioni, in merito al nuovo Patto per la Salute*. Se infatti, come auspichiamo, quest’ultimo non consisterà in una mera “intesa finanziaria” tra Governo e Regioni, reputiamo indispensabile essere coinvolti nel ripensamento strutturale del nostro Servizio Sanitario Nazionale; un’“Assemblea ri-Costituente per il Servizio Socio-Sanitario Nazionale Pubblico” composta da rappresentanti delle organizzazioni civiche e di pazienti, dai molteplici operatori della Salute Sanità, Ministeri, Regioni, con il mandato di consegnare entro diciotto mesi al Parlamento un vero progetto sul Servizio Sanitario Nazionale dei prossimi anni, in grado di garantire il non penalizzante equilibrio tra contenimento della spesa e tutela dei diritti». (S.B.)
*Il Patto per la Salute è un accordo finanziario e programmatico tra il Governo e le Regioni, di valenza triennale, in merito alla spesa e alla programmazione del Servizio Sanitario Nazionale, finalizzato a migliorare la qualità dei servizi, a promuovere l’appropriatezza delle prestazioni e a garantire l’unitarietà del sistema.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: cnamc@cittadinanzattiva.it.
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