È stato certamente un momento assai significativo, per la cultura dell’accessibilità a Sondrio e nell’intera Valtellina, quello che alla fine di novembre ha coinciso con la presentazione ufficiale del Progetto Valtellin@ccessibile, iniziativa voluta dalla UILDM di Sondrio (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), insieme all’ANMIC locale (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili) e alla ONLUS TSB (Tecnici Senza Barriere).
Nel corso dell’evento – tenutosi presso un’affollata Sala Consiliare della Provincia di Sondrio – i rappresentanti delle Associazioni promotrici hanno spiegato le linee guida del progetto (Walter Fumasoni di TSB), i contenuti del sito internet creato per l’occasione (il sottoscritto, per conto della UILDM) e quelli della guida Disabili e turismo accessibile (Carla Cattone dell’ANMIC).
L’incontro si è avvalso del patrocinio delle maggiori Istituzioni della Provincia – per la quale era presente il presidente Massimo Sertori – oltreché di quello dalla Regione Lombardia. A testimoniare inoltre la propria vicinanza al progetto, vi era anche Alberto Fontana, già per molti anni presidente nazionale della UILDM.
Atto finale e di notevole importanza è stato quello legato alla firma di una convenzione da parte delle associazioni di categoria della Provincia (artigiani, commercianti, industriali e agricoltori), documento in cui ci si è formalmente impegnati a diffondere la cultura dell’accessibilità presso i propri iscritti, mentre in parallelo i volontari della UILDM si sono impegnati ad offrire anche a loro i servizi di Valtellin@ccessibile a titolo gratuito.
Ma di che cosa si tratta esattamente? In sostanza il progetto è nato dalla comune convinzione della UILDM di Sondrio e dell’Associazione TSB che la popolazione di un territorio debba farsi carico del dolore e dei disagi di ogni singolo componente. Che tutti, cioè, debbano aiutare tutti, non solo a parole, ma anche e soprattutto con gesti concreti.
Cardine di Valtellin@ccessibile è l’offerta a titolo completamente gratuito di consulenza, progettazione e disbrigo di tutte le pratiche burocratiche volte all’eliminazione delle barriere architettoniche, un servizio offerto alle famiglie che si trovano a dover affrontare problemi di disabilità, ma anche a tutte le strutture di qualsiasi categoria che intendano rendere accessibile il proprio spazio fisico, oltre che agli Enti Privati e Pubblici della Provincia.
Si tratta di un’opportunità resa possibile grazie appunto ai tecnici professionisti che compongono l’Associazione TSB, coordinati da Walter Fumasoni, che già da qualche anno sono attivi sul territorio valtellinese, ove hanno supportato un centinaio di famiglie.
Va detto per altro che tra i vari Enti ai quali Valtellin@ccessibile si propone, sono certamente le Amministrazioni Comunali quelle con cui sarebbe più importante sottoscrivere una convenzione di collaborazione (le prime, fortunatamente, sono già state siglate). Sono infatti proprio gli Uffici Tecnici Comunali che possono impedire la “nascita” di nuove barriere architettoniche, rilasciando i visti per i nuovi progetti. Inoltre, la fattiva collaborazione di un Comune è necessaria per il miglioramento degli spazi pubblici, quali marciapiedi, parchi e quant’altro.
Per quanto poi riguarda i punti di riferimento, in attesa di poter aprire uno sportello fisico a Sondrio, dove le persone interessate abbiano un contatto diretto con i volontari di Valtellin@ccessibile, al momento il luogo di incontro virtuale è il citato sito internet, che oltre a un portale di informazione e promozione, si propone di diventare anche uno strumento per poter accedere ai servizi offerti. Infatti, nella Sezione Area Tecnica sono disponibili – divisi per tipologia di utente – alcuni form compilabili, attraverso i quali richiedere i servizi offerti.
Per il futuro, sia a breve che a media scadenza – magari già da questo 2014 – il progetto si è posto alcuni obiettivi, da affiancare a quello che naturalmente resterà il fulcro dell’intera iniziativa, ovvero l’eliminazione delle barriere architettoniche nelle case delle famiglie.
Si vorrebbe in pratica, magari potendo contare su un aumento dei volontari coinvolti:
– Coinvolgere le altre Associazioni di volontariato della Provincia nel progetto, per creare una rete che riuscisse a raggiungere tutte le persone e le famiglie bisognose dei servizi di Valtellin@ccessibile e per promuovere in modo unitario eventuali iniziative o campagne di sensibilizzazione.
‐ Creare un simbolo, anche in forma di adesivo, da assegnare alle strutture pubbliche e commerciali accessibili, nella speranza che questo porti a paesi e centri storici alla portata di tutti. In seguito a ciò, quando il numero degli edifici sarà tale da permetterlo, realizzare una guida provinciale delle strutture e degli itinerari accessibili, per offrire uno strumento utile a conoscere meglio il territorio della Provincia di Sondrio e capire – località per località, zona per zona – quali strutture e itinerari siano da considerarsi accessibili. Un opuscolo, questo, rivolto ai residenti della Provincia, ma anche e soprattutto a tutte le famiglie che vogliano trascorrere una vacanza in Valtellina, diventando così uno strumento di promozione del territorio.
– Realizzare un’apposita sezione on‐line dove poter contattare alcuni professionisti volontari, per sottoporre loro quesiti e chiarimenti. In tal senso sono già stati contattati, con esito positivo, un fisiatra, un terapista occupazionale e un avvocato.
– Valutare e promuovere gli eventi che rispettino i criteri di accessibilità e che il territorio offre nelle stagioni turistiche invernali ed estive, permettendo a una persona con disabilità di scegliere dove trascorrere una piacevole serata con la tranquillità di non trovare brutte e spiacevoli sorprese.
Vicepresidente della UILDM di Sondrio (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare).
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