Quel sogno si deve realizzare

Tutti favorevoli alla realizzazione, da parte di un’Associazione, di una fattoria sociale rivolta a persone con diversi tipi di disabilità; i lavori procedono e invece... Invece dal Municipio della Capitale dove è partita l’iniziativa arriva l’ordine di fermarsi perché anche il patrimonio già assegnato dovrà essere messo a bando... Solo cavilli burocratici? L’importante, però, è che quel bel sogno venga comunque realizzato
Casale assegnato all'Associazione La Terra dei Sogni
Il casale assegnato a suo tempo all’Associazione La Terra dei Sogni, ove dovrebbe sorgere la fattoria sociale per persone con disabilità, ma rispetto al quale è ora arrivato l’ordine di bloccare i lavori

«Sono tempi molto duri quelli in cui la mannaia della crisi e le “contorsioni” della politica si abbattono sui cittadini più fragili. A Roma, ad esempio, le persone con disabilità del Municipio IX stanno perdendo anche la speranza di poter realizzare una fattoria sociale, dove mettersi in gioco, sperimentare le proprie autonomie, imparare da altre diverse fragilità a uscire dall’isolamento della propria disabilità».
Lo dichiarano Rosaria Uccello e Luciana Gennari, vicepresidente e presidente della Consulta delle Persone con Disabilità del Municipio IX (ex XII) di Roma, cercando di dare visibilità a una situazione dai toni quasi grotteschi, che crediamo meriti quanto prima una soluzione positiva da parte delle Istituzioni preposte.

Sempre alle due rappresentanti della Consulta romana cediamo la parola, per una rapida “cronistoria” dei fatti. «Nel 2011 – spiegano – l’Associazione La Terra dei Sogni presenta, con l’appoggio e la collaborazione della nostra Consulta, un progetto di fattoria sociale che, per la riconosciuta valenza, viene inserito nel Piano Sociale Municipale 2011-2015 e – sia pure in piccola parte – finanziato. Inoltre, l’Amministrazione individua e assegna all’Associazione un terreno con un casale da ristrutturare a carico della stessa, per avviare l’attività, finalizzata, proprio per la significativa recettività del progetto, anche a snellire le lunghe file d’attesa dell’assistenza domiciliare. Tutto ciò viene formalizzato con la convocazione della Conferenza dei Servizi che, mettendo insieme Municipio, ASL e Dipartimento del Patrimonio e dei Beni Architettonici, produce il parere favorevole di tutti gli Enti convenuti e la conseguente firma di una Convenzione tra Municipio e Associazione, con cui si affidano a quest’ultima (temporaneamente) il casale e i terreni circostanti, per un periodo di nove anni più nove. Vengono dunque iniziati i lavori di sistemazione e di adeguamento dell’area a carico della Terra dei Sogni, che impegna una cospicua somma, ottenendo anche, un finanziamento bancario, subordinato ai lavori da eseguire a breve».

Il percorso, quindi, sembra marciare spedito e invece… «Invece – proseguono Uccello e Gennari – arriviamo alla metà dello scorso anno, con le famiglie che già immaginano i loro cari all’aperto, al sole, tra colture da portare avanti e animali da seguire e curare, quando arriva dal Municipio – con una tempestività che oltre a preoccupare sorprende, se paragonata ad altre situazioni territoriali meno nobili e meglio tollerate – l’ordine di bloccare i lavori, perché tutto il patrimonio, e quindi anche quanto già assegnato, dovrà essere messo a bando. E qui inizia il solito calvario di chi, credendo in quanto sta facendo, percorre gli ignoti corridoi della politica, nella non illusoria speranza di essere ascoltato e compreso. Cavilli burocratici, sicuramente, tanto più incomprensibili, se si pensa che già da tempo la politica romana ha puntato sulle fattorie sociali come valida terapia in situazioni di disagio, di disabilità grave, di autismo».

Significativo anche il richiamo finale alla Giornata Mondiale per la Consapevolezza dell’Autismo del 2 aprile, di cui si vive ormai la vigilia: «Sarà un evento – sottolineano Uccello e Gennari – che vedrà politici e cattedratici riuniti per disquisire sulle risposte da dare alle famiglie che vivono tali drammi. Famiglie, però, alle quali cui basterebbe anche solo essere messe in grado di realizzare progetti come quello che adesso viene bloccato e irrimediabilmente compromesso».
Ebbene, con un pizzico di ottimismo, ci auguriamo proprio che non sia così, che quel “sogno” si possa realizzare e che anche questo nostro articolo possa contribuire a una soluzione positiva. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: laterradeisogni@libero.it.

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