La preoccupazione della FISH per il ritiro del Decreto sui LEA

«Le compatibilità economiche non giustificano le indiscrezioni di stampa ove si sostiene che il DPCM sui Livelli Essenziali di Assistenza Sanitaria Distrettuale (LEA) verrà sostituito da un documento cosiddetto "leggero"»: lo sostiene la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), esprimendo la propria preoccupazione anche con il timore che si perdano di vista sia lo spirito che le prestazioni contenute in quel provvedimento

Il presidente della FISH Pietro BarbieriCome alla fine di aprile la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) aveva salutato con piacere l’approvazione del Decreto del Presidente del Consiglio (DPCM) che aveva definito i Livelli Essenziali di Assistenza Sanitaria Distrettuale (LEA) e il Nomenclatore Tariffario in essi contenuto (si legga a tal proposito il testo da noi pubblicato allora, disponibile cliccando qui), quasi conseguentemente oggi la Federazione, insieme alle organizzazioni ad essa aderenti, esprime la propria «grande preoccupazione» per l’annuncio del ritiro di quello stesso DPCM.

«Riteniamo infatti – si legge in una nota stampa – che in tal modo si apporti un grave danno all’esigibilità dei diritti da parte delle persone con disabilità, nel momento in cui il Governo ha preso impegni per arrivare alla ratifica della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. Né le compatibilità economiche possono giustificare le indiscrezioni di stampa, secondo le quali il DPCM verrà sostituito da un documento definito “leggero”».

«Per quanto riguarda la disabilità – prosegue il comunicato della FISH – sembra che verrebbero salvati i capitoli sulle malattie rare e sugli ausili tecnologici. Ma non si può dimenticare che quel Decreto, per la prima volta nella storia del nostro Paese, definiva servizi esigibili in tutto il territorio diretti all’abilitazione delle persone con disabilità secondo età e tipologia di disabilità, nonché il repertorio degli ausili quale garanzia del diritto di scelta su marca e modello del prodotto, da parte della persona con disabilità e della sua famiglia. Un approccio, questo, assai vicino ai principi fondamentali della Convenzione ONU: vita indipendente, partecipazione e inclusione».

«La FISH e le organizzazioni aderenti – conclude la nota – chiedono dunque con forza che nel documento di revisione non si perdano né lo spirito né le prestazioni previste. Si auspica anzi che il Tavolo Tecnico per la Disabilità istituito dal Sottosegretario al Lavoro, alla Salute e alle Politiche Sociali Francesca Martini possa contribuire ad un ulteriore miglioramento di quel Decreto». (E.C.)

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