Hanno partecipato oltre duecento rappresentanti del non profit italiano alla due giorni del seminario intitolato Fondi Europei 2014-2020 e il ruolo del Terzo Settore [se ne legga la presentazione nel nostro giornale, N.d.R.], organizzato a Roma dal Forum Nazionale del Terzo Settore con il supporto e la collaborazione della Fondazione CON IL SUD.
«L’Accordo di Partenariato – ha commentato dopo la conclusione dei lavori Pietro Barbieri, portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore – è decisivo per dare possibilità di sviluppo coeso per il Paese. Il compito dei Fondi Strutturali Europei 2014-2020 è infatti quello di rilanciare e tenere insieme le nostre comunità e il nostro Paese. Il Terzo Settore vuole quindi essere protagonista in questi Fondi, nelle scelte e nell’individuazione di politiche e programmi, concentrando il nostro intervento non solo rispetto ai temi del contrasto alla povertà e dell’esclusione sociale – che è il principale obiettivo di questi Fondi – ma anche su altri programmi».
«Nella scorsa tornata dei Fondi (2007-2013) – ha aggiunto Barbieri – ci sono stati moltissimi problemi. Il tema di fondo è stato il non dare il giusto ruolo ai diversi attori coinvolti, dai Comuni, alle Regioni, alle Amministrazioni, e a non coinvolgere in maniera piena il Terzo Settore. Questa due giorni di Roma, quindi, ha voluto essere un punto di partenza per il Terzo Settore, per mettere in moto l’impegno per la costruzione di un suo ruolo centrale nella programmazione affinché non vada persa un’altra occasione».
Il non facile e completo coinvolgimento del Terzo Settore, insieme a una visione che considera le politiche sociali e il welfare troppo spesso residuali, è stato sottolineato, durante il seminario, anche da alcune esperienze di Forum Regionali del Terzo Settore.
Il punto, secondo quanto emerso, è quello di non considerare ancora la coesione sociale come una leva per lo sviluppo. Cambiare visione e prospettiva, quindi, e vedere nei Fondi uno strumento capace di far crescere un tessuto sociale, di creare rete tra i soggetti coinvolti e quindi di saper promuovere programmi di qualità, facendo crescere al tempo stesso anche l’occupazione, dovrà essere alla base del nuovo processo di programmazione.
Anche per il Presidente della Fondazione CON IL SUD, Carlo Borgomeo, la connessione tra coesione sociale, inclusione sociale e sviluppo è evidente. «Il problema – ha dichiarato – è che in questi Fondi le risorse per l’inclusione sociale non sono poi così tante». E nemmeno il tema del coinvolgimento e della partecipazione e dei rapporti con le Amministrazioni, secondo Borgomeo, «ha funzionato in passato». «Anche da parte dal Terzo Settore – ha sottolineato, quindi -, serve uno sforzo in più, cominciando a pensare di mettere in atto dei meccanismi di assistenza con le amministrazioni. Il Terzo Settore è capace di fare progetti, non meglio non peggio di altri soggetti, ma comunque ne è capace. Il punto allora è che o si riconosce ad esso pari dignità rispetto agli altri soggetti coinvolti, istituzionali e non, oppure non si va da nessuna parte. In questo bisogna portare avanti una battaglia sociale e politica affinché il Terzo Settore sia considerato soggetto attivo di cambiamento».
«Pertanto – ha dichiarato ancora Barbieri – quello che dobbiamo fare oggi è di presidiare i Fondi Strutturali Europei e garantire presenza e partecipazione vera, vera attuazione dei processi, veri partenariati. Senza dimenticarci il nostro ruolo di monitoraggio e pressione perché i Fondi stessi vengano utilizzati al meglio. Il Terzo Settore deve insomma saper costruire progettualità e avere consapevolezza delle sue capacità. Dobbiamo alzare la testa, evidenziare il nostro ruolo e le nostre competenze, per essere rispettati e considerati come un interlocutore autorevole». (A.M.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: stampa@forumterzosettore.it (Anna Monterubbianesi).
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