«Avevamo già apprezzato la scelta del Governo di riferirsi ai Centri di Servizio per il Volontariato come “sistema”, diffuso e radicato nell’intero Paese. Ora il Disegno di Legge per la riforma del Terzo Settore conferma questa impostazione, così come la determinazione a “promuoverli” dopo una “revisione” che faccia tesoro dei primi quindici anni di attività».
Così Stefano Tabò, presidente del CSVnet (Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato), commenta l’approvazione, da parte del Consiglio dei Ministri, del Disegno di Legge Delega per la riforma del Terzo Settore, dell’Impresa Sociale e per la Disciplina del Servizio Civile Universale.
«Apprezziamo il Disegno di Legge – sottolinea ancora Tabò -, che ci impegna in prima persona e apre a interessanti prospettive. Esso, poi, va anche oltre quanto già previsto dalle Linee Guida che l’hanno preceduto, introducendo cioè la previsione del “riordino delle modalità di riconoscimento e di controllo” dei Centri di Servizio. Cogliamo pertanto la stretta connessione tra questa previsione e l’invito, espresso formalmente anche da CSVnet, affinché si vada a superare l’impostazione sperimentale-dubitativa che inevitabilmente caratterizzò il Legislatore degli Anni Novanta».
«Vogliamo pensare – conclude il Presidente del CSVnet – che realmente siamo alla vigilia di una convinta valorizzazione delle attitudini e delle competenze dei Centri di Servizio a favore della promozione del Volontariato, nel contesto della più ampia riforma del Terzo Settore che mira “ad applicare il principio di sussidiarietà, a sostenere la libera iniziativa dei cittadini associati per perseguire il bene comune, ad elevare i livelli di cittadinanza attiva, coesione e protezione civile, favorendo la partecipazione, l’inclusione e il pieno sviluppo della persona”». (C.C.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@csvnet.it (Clara Capponi).
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