«Quando sono partito ero in preda a moltissimi dubbi sulle reali possibilità di arrivare a Cabo da Roca, a causa delle incognite dovute all’aggravamento delle mie condizioni generali di salute psico-fisica. Ma ora che ho potuto ammirare l’orizzonte da questo luogo, non posso che ringraziare tutti coloro che mi hanno aiutato ad allestire il mio mezzo speciale, e ancor più sostenuto, facendomi sentire la loro presenza, la loro forza e che mi spronano a pormi nuovi obiettivi, nuove barriere da superare!».
Sono parole pronunciate da Pietro Rosenwirth, la persona con disabilità motoria di Trieste, al suo arrivo a Cabo da Roca, in Portogallo, estremo punto occidentale del Vecchio Continente, culmine del suo quarto “viaggio-esempio” – da noi presentato nei giorni scorsi – sempre condotto su uno “scooter-trike multiadattato” (handytrike), che lo ha già portato in questi anni a percorrere migliaia di chilometri su tante strade d’Europa, in nome dell’Associazione Umanista “Viaggiare per un Sogno: oltre le barriere”, da lui stesso fondata, allo scopo «di promuovere i diritti delle persone con disabilità a livello internazionale, dimostrando che anche le persone con handicap motòri hanno il diritto e la possibilità di avere una vita piena e autonoma».
Prima di arrivare dunque a Cabo da Roca e di iniziare ora la seconda parte del viaggio, che lo riporterà in Italia, percorrendo le strade delle cose spagnole e francesi, Rosenwirth ha attraversato gli splendidi paesaggi del Paese lusitano, visitando dapprima Porto, dove ha incontrato alcuni esponenti dell’associazionismo locale e una rappresentante della Pubblica Amministrazione, con delega alla disabilità, passando poi anche per Lisbona, altra città tanto bella seppure non sempre accessibile. (S.B.)
Si può continuare a seguire il viaggio di Pietro Rosenwirth sul sito e sulla pagina Facebook della sua Associazione Umanista “Viaggiare per un Sogno: oltre le barriere”. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: press@handytrike.eu.
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