«Manutenzione straordinaria e ammodernamento dell’impianto sportivo, per venire incontro alle esigenze degli sportivi e a quelle di coloro che vogliono vivere appieno la struttura dislocata in pieno centro, a Porto San Giorgio»: questo veniva annunciato un paio di mesi fa su una testata locale di Porto San Giorgio, località del litorale marchigiano in provincia di Fermo, a proposito dell’Arena Europa, impianto da ritenere, secondo l’Amministrazione Comunale, come la vera «porta d’ingresso al cuore turistico della città». E invece…
Invece succede che qualche giorno fa, durante l’evento denominato Notte Rosa Revolution, che sembra aver fatto registrare un vero e proprio boom di presenze, nonostante qualche problema di blackout elettrici, non tutti abbiano potuto «vivere appieno la struttura». Almeno non chi si spostava in carrozzina.
«Durante la Notte Rosa Revolution – segnala infatti un Socio dell’APM (Associazione Paraplegici delle Marche) – era in programma una sfilata di moda e di motori d’epoca. Tutti invitati, meno le carrozzine, come quella elettrica di Giovanni che, arrivato puntuale, ha trovato l’ingresso chiuso a metà e non ha potuto entrare. Ripercorrendo quindi “a rovescio” lo scivolo pieno di biciclette – perché anche i cittadini “ci mettono del loro”… – se n’è tornato a casa. Un po’ meglio – si fa per dire – è andata a noi, perché essendo in due, uno in carrozzina manuale e l’altro che spingeva, passando dal retro e percorrendo un marciapiede colmo di immondizie, è “bastato” scansarle per riuscire a passare. Accidenti, che “revolution”!».
Certo, l’ironia può aiutare a “digerire” meglio questa ennesima vicenda di discriminazione. Ma attendiamo anche un segnale preciso da parte dell’Amministrazione Comunale di Porto San Giorgio, alla quale pensiamo sia sufficiente ricordare che non in questi mesi, ma diciotto anni fa, il Decreto del Presidente della Repubblica 503/96, ovvero il Regolamento recante norme per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici, recitava tra l’altro che «le presenti norme si applicano agli edifici e spazi pubblici di nuova costruzione, ancorché di carattere temporaneo, o a quelli esistenti qualora sottoposti a ristrutturazione». (S.B.)
Ringraziamo Roberto Zazzetti per la segnalazione.
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