«Con la costituzione a Berkeley, in California, della prima Agenzia per la Vita Indipendente, nel 1972 – spiega Marco Rasconi, presidente della UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) di Milano – iniziarono anche i tentativi di autodeterminazione e partecipazione alle comuni attività sociali, affermandosi così uno dei princìpi fondamentali del movimento, che prevede siano le stesse persone con disabilità a decidere e ad operare per abbattere le barriere che li separano dalla vita civile e migliorare i servizi a loro dedicati».
«Le tematiche relative alla Vita Indipendente – continua Rasconi – sono ancora oggi al centro del dibattito che riguarda l’universo della disabilità e in particolare quel mondo complesso e variegato che è la disabilità motoria grave. Molte sono state le battaglie e i tentativi per riuscire a modificare quella visione assistenzialista che vuole la persona con disabilità soggetto passivo della propria vita e la Vita Indipendente è proprio il diritto di poter prendere decisioni riguardanti la propria vita e di svolgere attività di propria scelta. Diritto all’autodeterminazione della propria esistenza per affrontare e controllare in prima persona, senza nessuna decisione esterna o di altri, il proprio quotidiano e il proprio futuro. Un diritto di uguaglianza che ancora oggi sta sulla carta, ma poco nei fatti, nonostante sia sancito dalla Costituzione Italiana e nonostante l’esistenza di una Legge come la 162 del 1998».
Considerata dunque l’importanza e l’attualità del tema, la UILDM di Milano ha deciso di concludere la serie di eventi realizzati per celebrare i quarant’anni della propria fondazione con il convegno denominato Vita Indipendente: lo scenario del nord. Regioni a confronto, organizzato in collaborazione con il Movimento Lombardo per la Vita Indipendente e previsto per sabato 29 novembre (Zumbini Rooms, Via Zumbini, 6, ore 9-17).
La prima parte della giornata – presentata dal presidente nazionale della UILDM Alberto Fontana e coordinata da Riccardo Rutigliano, vicepresidente della Sezione milanese – sarà aperta dagli interventi di Germano Tosi (Associazione Consequor per la Vita Indipendente, Piemonte), Roby Margutti (Associazione Idea, Friuli Venezia Giulia), Elisabetta Gasparini (Movimento Veneto per la Vita Indipendente) e Silvana Fazari (Associazione Valdostana Paraplegici – APV).
Nella sessione successiva verranno presentate le Linee Guida per la Vita Indipendente in Lombardia, a cura di Ida Sala (Comitato Lombardo per la Vita Indipendente delle Persone con Disabilità), con la partecipazione di Giulio Boscagli, assessore alla Famiglia e alla Solidarietà Sociale della Regione Lombardia, Rossella Petrali, dirigente dell’Unità Organizzativa Interventi Socio Sanitari e Socio Assistenziali della Regione Lombardia, Margherita Peroni e Maria Grazia Fabrizio, rispettivamente componente della Commissione II Sanità e Assistenza e consigliere segretario della Commissione III, sempre nella Regione Lombardia.
La giornata si concluderà poi dando spazio ad alcune Esperienze di vita a confronto (coordinamento di Marco Rasconi), a cura di Riccardo Rutigliano, Emanuela Boriani, rappresentante del Movimento per la Vita Indipendente della Lombardia – città di Milano, Katia Pietra del Comitato di Coordinamento Pavese per i Problemi dell’Handicap, Wilma Tamborini e Alessandro Gabetta, entrambi del Movimento per la Vita Indipendente della Lombardia, rispettivamente per la città di Como e per quella di Cremona. (S.B.)
UILDM di Milano, tel. 02 84800276, segreteria@uildmmilano.it.
Articoli Correlati
- L'integrazione scolastica oggi "Una scuola, tante disabilità: dall'inserimento all'integrazione scolastica degli alunni con disabilità". Questo il titolo dell'approfondita analisi prodotta da Filippo Furioso - docente e giudice onorario del Tribunale dei Minorenni piemontese…
- Dopo di noi da creare “durante noi“* L'organizzazione del futuro di una persona con disabilità: quali sono le tutele giuridiche esistenti? In quali ambienti si potrà svolgere la vita di quella persona? E con quali fondi? Un…
- Sordocecità, la rivoluzione inclusiva delle donne Julia Brace, Laura Bridgman, Helen Keller, Sabina Santilli. E poi Anne Sullivan. Le prime quattro erano donne sordocieche, la quinta era “soltanto” quasi completamente cieca, ma non si può parlare…