Gran weekend di pararowing in riva al Po

Acquisisce di anno in anno sempre maggior prestigio e popolarità la “Rowing for Rio”, manifestazione centrata su una disciplina in costante ascesa, quale il pararowing (canottaggio praticato da atleti con disabilità motorie, sensoriali e intellettive), la cui nona edizione - curata come sempre al meglio dalla Società Canottieri Armida - è in programma per il 18 e 19 ottobre a Torino, in riva al Po e a pochi passi dal Castello del Valentino
Torino, "Rowing for Rio 2013"
Un’immagine della “Rowing for Rio 2013”

Tra sabato 18 e domenica 19 ottobre, oltre duecento atleti componenti di equipaggi provenienti da ogni parte d’Italia (venticinque società) e dall’Austria (presente con due club), si daranno battaglia a Torino nella nona edizione di Rowing for Rio, manifestazione di pararowing (il canottaggio praticato da atleti con disabilità motorie, sensoriali e intellettive), organizzata dalla Società Canottieri Armida.
All’evento – in programma sul fiume Po a pochi passi dal Castello del Valentino – prenderà parte anche il celeberrimo timoniere Giuseppe “Peppiniello” Di Capua, plurimedagliato ai Giochi Olimpici e già due volte medagliato a livello mondiale nel 2013 (argento) e nel 2014 (bronzo), da quando si è tuffato da timoniere, con il suo solito entusiasmo, nell’avventura paralimpica.
«È stata un’esperienza nuova per me – ha dichiarato l’indimenticato timoniere campano durante la conferenza stampa di presentazione, tenutasi presso il Palazzo Civico di Torino, storico luogo in cui nel 1892 fu fondata la Federazione Internazionale di Canottaggio – e non si può descrivere quello che mi danno questi ragazzi, che hanno una volontà più forte dell’acciaio. Sono orgoglioso di questa nuova sfida e il nostro scopo è di arrivare tra due anni alla Paralimpiade di Rio de Janeiro e, una volta lì, di disputare una grande gara, così da ottenere il migliore risultato possibile. Il canottaggio è la mia vita e questa avventura mi ha dato una nuova linfa, mi è sembrato di non avere mai smesso».

Di Rowing for Rio ha parlato poi Gian Luigi Favero, presidente della Società Canottieri Armida: «Abbiamo cominciato a lavorare in questo settore da tredici anni e sono contentissimo che questa regata si tenga per la nona volta. Siamo riusciti ad allargarla su due giorni e abbiamo coinvolto moltissime persone, ma soprattutto le famiglie di questi ragazzi».
«Penso che col settore del pararowing – ha dichiarato dal canto suo Stefano Gallo, assessore allo Sport e al Tempo Libero del Comune di Torino – si possano studiare delle sinergie importanti e speriamo che nell’anno venturo, che ci vedrà quale Capitale Europea dello Sport, ci sia spazio anche per questa disciplina e per i suoi atleti. La nostra sfida, pertanto, sarà quella di far conoscere a tutti le realtà della nostra città come la Società Canottieri Armida, il suo presidente e questi grandi atleti che hanno voglia di rendersi visibili. I valori alla base di questi progetti sono molto più profondi di quelli che spesso vengono sbandierati da sport più blasonati come il calcio».
«Il messaggio di una manifestazione come questa – ha sottolineato poi Patrizia Saccà, consigliere del CIP Piemonte (Comitato Italiano Paralimpico) – è un invito per le persone con disabilità ad avvicinarsi al mondo dello sport. Collaborando come tecnico di tennistavolo, ho già avuto occasione di allenare un ragazzo, Giorgio Chelaru, che poi è passato al canottaggio e credo che in questo sport abbia trovato una collocazione perfetta in un momento difficile dopo l’incidente che ne ha causato la paraplegia».
«Nel 2015 – ha concluso Cristina Ansaldi, responsabile della manifestazione e tecnico federale della Nazionale di pararowing – festeggeremo dieci anni di evento, per cui puntiamo a crescere ancora. Quella di Torino è una regata che nasce per avvicinare neofiti, o comunque atleti giovani, agli atleti di alto livello. Stiamo imbastendo un campus per giovani che possano fare compagnia in futuro ai campioni già affermati. Quest’anno, inoltre, saranno presenti coloro che sono saliti sul podio agli ultimi Mondiali di Amsterdam, come l’equipaggio del Quattro Con, giunto terzo, in vista della qualificazione alle Paralimpiadi di Rio, che sarà timonato dal “mitico” Di Capua, vera icona di questo sport. Sarà molto divertente anche la sfida un po’ goliardica di domenica 19 con gli Otto di ex campioni del remo, una selezione dei migliori atleti azzurri paralimpici e un equipaggio di studenti universitari».

La nona Rowing for Rio, dunque, comincerà sabato 18 con le gare sui 200 metri della categoria Special Olympics, il movimento internazionale degli atleti con disabilità intellettiva e relazionale, che dal 2012 è entrata a far parte della manifestazione.
Durante il corso della giornata, i ragazzi delle scuole torinesi e tutti coloro che vorranno cimentarsi per la prima volta potranno effettuare una prova gratuita grazie all’assistenza dei tecnici dell’Armida. Si tratterà di un vero e proprio “scambio culturale”, nel quadro di un processo in cui il fair play e i valori dello “sport per tutti” resteranno al centro del rapporto tra ogni partecipante, sia esso atleta, allenatore, organizzatore, supporter o partner.
Da segnalare poi, nel corso del weekend, la presenza anche di Dario Naccari, caposettore del pararowing italiano, coadiuvato dalla citata torinese Cristina Ansaldi.
Il momento clou si avrà però domenica 19 con le gare sprint (500 metri; ore 10.30) e le gare regolari (1000 metri; ore 12). È già stata ricordata, inoltre, anche la spettacolare sfida sprint di esibizione tra tre equipaggi, uno dei quali composto da campioni paralimpici, uno da atleti universitari e il terzo da ex campioni tra i normodotati.
Infine (ore 13.30), le premiazioni di tutti i vincitori, a chiudere questa due giorni in riva al Po, resa possibile anche dalla preziosa collaborazione delle società remiere rivierasche, della Croce Rossa Italiana e della pattuglia fluviale dei Vigili del Fuoco.

Uno sguardo, per concludere, agli “atleti di punta” che saranno presenti a Torino.
Nella categoria LTA maschile, saranno impegnati il varesino Omar Airolo (argento ai Mondiali 2013 e bronzo a quelli del 2014), il napoletano Tommaso Schettino (argento ai Mondiali 2013 e bronzo a quelli del 2014), il ferrarese Pierre Calderoni (quinto alle Paralimpiadi di Londra 2012) e il cremonese Daniele Signore (oro alle Paralimpiadi di Pechino 2008).
Tra le imbarcazioni della categoria LTA femminile, invece, fari puntati sulle milanesi Graziana Saccocci (oro alle Paralimpiadi di Pechino 2008 e argento ai Mondiali 2009) e Florinda Trombetta (quinta alle Paralimpiadi di Londra 2012 e sesta ai Mondiali 2014), le romane Valentina Grassi (bronzo ai Mondiali 2014) e Lucilla Aglioti (argento ai Mondiali 2013 e bronzo a quelli del 2014), oltre alla giovane promessa cuneese Sara Kobal.
E ancora, nella categoria AS, il fiorentino Fabrizio Caselli (sesto ai Mondiali 2013 e quinto a quelli del 2014, oltre ad avere conquistato la Maglia Rosa nella propria categoria al Giro d’Italia di Handbike 2014) e il giovane genovese Davide Dapretto saranno i migliori esponenti in campo maschile, mentre la romana Eleonora De Paolis (ottava ai Mondiali 2014) sarà la “punta” del movimento femminile.
Infine, nella categoria LTA ID saranno ai blocchi di partenza il napoletano Francesco Di Donato (argento ai Mondiali del 2014 INAS-FID, competizione riservata alle persone con disabilità intellettiva e relazionale), assieme ai varesini Luca Varesano (bronzo ai Mondiali INAS-FID 2014) ed Elisabetta Tieghi (bronzo ai Mondiali INAS-FID 2014). (Alberto Dolfin)

Categorie del pararowing
°LTA (Legs-Trunk-Arms): l’atleta utilizza tutto il corpo: gambe, tronco e braccia. Appartengono a questa categoria persone non vedenti, amputate a un arto o con altre minime disabilità fisiche.
°TA (Trunk-Arms): l’atleta utilizza solo il tronco e le braccia. Appartengono a questa categoria coloro che non hanno l’uso delle gambe o gli amputati a tutti e due gli arti inferiori.
°AS (Arms-Shoulders): l’atleta utilizza solo le braccia e le spalle. Appartengono a questa categoria tutti coloro che hanno subito lesioni alla colonna vertebrale e compromesso l’uso delle gambe e del tronco.
°LTA ID (Intellectual Disability): atleti con disabilità intellettiva e relazionale.

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: armida@canottieriarmida.it.

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