Roma, 24 agosto 2005
Oggetto: Inclusione delle Persone con Disabilità nel Millennium Development Goals
Egregio Ministro Fini,
mi rivolgo a Lei per chiederLe l’inclusione delle persone con disabilità all’interno del documento finale del Summit di New York (14-16 settembre) del Millennium Development Goals.
Il rapporto tra povertà e disabilità è molto stretto. Secondo le stime della World Bank un quinto delle persone più povere del mondo hanno una disabilità.
Le Nazioni Unite sottolineano che l’ 82% delle persone con disabilità vive sotto il livello di povertà nei Paesi in cerca di sviluppo e il 98% di esse non ha accesso ai servizi di base e all’educazione primaria.
Le persone con disabilità in tutto il mondo sono discriminate e senza eguaglianza di opportunità e per questo alla loro povertà si aggiunge l’impoverimento di capacità e di diritti che subiscono dalle società che li escludono.
Se il primo obiettivo del Millennium Development Goals è di sradicare la povertà estrema e la fame, è assolutamente necessario includere le donne e gli uomini con disabilità tra le priorità del MDGs.
Il secondo obiettivo è di conseguire l’educazione primaria per tutti: solo il 2% dei bambini con disabilità nei Paesi in cerca di sviluppo riceve un’educazione formale, e le bambine ancora di meno.
Le donne con disabilità sono soggette a multidiscriminazioni, moltiplicandosi quelle di genere a quelle di disabilità, perciò devono essere incluse nel terzo obiettivo di promuovere l’eguaglianza di genere e il rafforzamento delle loro capacità.
Il quarto obiettivo riguarda da vicino i bambini con disabilità che raggiungono livelli di mortalità infantile in alcuni Paesi poveri dell’80% a confronto del 20% di altri bambini.
Il quinto obiettivo vuole conseguire lo sviluppo della salute durante la maternità: venti milioni di donne all’anno – 30 donne al minuto – subiscono una disabilità o una complicanza nel periodo della gravidanza e del parto.
Sul sesto obiettivo, le donne e gli uomini con disabilità sono notoriamente tra i gruppi più vulnerabili dell’HIV/AIDS, ma non hanno accesso ai programmi di prevenzione esistenti.
Assicurare la sostenibilità ambientale (l’accesso all’acqua e a condizioni igieniche e di sicurezza) – settimo obiettivo del MDGs – è essenziale per le persone con disabilità,considerando che un terzo di tutte le malattie che producono una disabilità sono causate da fattori di rischio ambientale.
L’ottavo obiettivo, che fa appello alla crescita di una partnership globale per lo sviluppo, deve porre al centro uno sviluppo inclusivo che garantisca l’attiva partecipazione di tutti i membri delle comunità, incluse le donne e gli uomini con disabilità e le loro organizzazioni.
Va sviluppato un approccio a due binari, favorendo le politiche di mainstreaming in ogni singola specifica misura e il sostegno a progetti indirizzati ai bisogni delle donne e uomini con disabilità.
La dichiarazione finale del Summit del Millennium Development Goals del prossimo settembre a New York sarà incompleta se dimenticherà i bisogni delle persone con disabilità: per questo chiediamo una specifica referenza alla priorità da assegnare alle donne e agli uomini con disabilità in tutto il processo.
Per questo ci rivolgiamo a Lei perché l’Italia, influenzando anche la Presidenza del Regno Unito dell’Unione Europea, chieda l’inclusione delle donne e degli uomini con disabilità tra gli obiettivi primari del Millennium Development Goals, assicurando il rispetto dei loro diritti umani.
Sarebbe un segnale importante e di coerenza se una delegazione di donne e di uomini con disabilità fosse invitata a portare la voce dei 600 milioni di persone con disabilità al Summit del MDGs a New York in settembre, dimostrando l’impegno delle Nazioni Unite a lavorare sia per la difesa dei diritti, con la definizione di una Convenzione Internazionale per la Tutela dei Diritti e della Dignità delle Persone con Disabilità, in discussione presso il Comitato Ad Hoc nominato dall’Assemblea Generale, sia per il superamento di barriere e discriminazioni che sarebbe possibile attraverso il MDGs.
Il fatto che il Consiglio Nazionale sulla Disabilità abbia fatto parte, nella recente sessione del Comitato Ad Hoc per la scrittura della Convenzione, della delegazione del Governo italiano, ci fa sperare nella Sua sensibilità e nel Suo impegno.
In attesa di un Suo cortese riscontro.
Distinti saluti
Il presidente del Consiglio Nazionale sulla Disabilità
Luisella Bosisio Fazzi