Quasi 2.500 anni fa, uno dei maggiori oratori della Grecia antica, Lisia, scriveva: «Risulta evidente la sua invidia, consiglieri, per il fatto che io, pur colpito da una simile disgrazia, sono comunque un cittadino migliore di lui. Sono convinto, infatti, che bisogna porre rimedio alle infermità del corpo con le virtù dello spirito: perché, se adattassi il mio stato d’animo alla disgrazia che mi è toccata e vivessi per tutto il resto in modo conforme ad essa, in che cosa sarei diverso da costui e dalla sua meschinità?».
È un brano della celebre orazione Per l’invalido, nella quale un vecchio ateniese si sforza di dimostrare ai giudici la persistenza di una sua menomazione e del suo diritto alla piccola pensione statale, messi in dubbio da chi lo aveva denunciato come benestante.
Ebbene, non servirebbe arrivare, nel 2009, ad essere “cittadini migliori”: a tutti gli uomini e le donne con disabilità del nostro Paese, insieme ai loro familiari, basterebbe infatti essere considerati alla pari degli altri e godere dei medesimi diritti. Se poi quella “piccola pensione statale” di cui già parlava il vecchio ateniese di Lisia, crescesse almeno un po’…
Buon Natale e Felice Anno Nuovo da parte di tutta la Redazione di Superando.it.
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