I Giochi Invernali di Special Olympics

Circa un migliaio di persone, tra atleti, tecnici, volontari e familiari, vengono ospitate in questi giorni e fino al 23 gennaio dal Comune di La Thuile, in Valle d’Aosta, per i ventiseiesimi Giochi Nazionali Invernali di Special Olympics, il noto movimento internazionale dello sport praticato da persone con disabilità intellettiva e/o relazionale. Il 20 gennaio è in programma la cerimonia ufficiale di apertura
Atleta di Special Olympics in gara sulla neve
Un atleta di Special Olympics in gara sulla neve

Circa mille persone, tra atleti, tecnici, volontari e familiari, vengono ospitate in questi giorni e fino al 23 gennaio dal Comune di La Thuile, in Valle d’Aosta, per i ventiseiesimi Giochi Nazionali Invernali di Special Olympics, il noto movimento internazionale dello sport praticato da persone con disabilità intellettiva e/o relazionale.
Già da domenica 18 gennaio, dunque, oltre quattrocento atleti sono impegnati in gare di sci alpino, sci nordico, corsa con le racchette da neve e snowboard, «tutti uniti – come spiegano da Special Olympics Italia – per celebrare lo sport, inteso come passione, condivisione e integrazione». Sono in programma, inoltre, anche eventi nell’àmbito dell’iniziativa Prova lo sport, che consiste in attività di floor hockey e floorball – discipline di derivazione dell’hockey su ghiaccio – allo scopo di sensibilizzare nuovi potenziali atleti. La cerimonia ufficiale di apertura, infine, è prevista per martedì 20 (ore 16.30) nel Piazzale delle Funivie di La Thuile.

«I Giochi Invernali – sottolineano ancora da Special Olympics Italia – rappresentano anche una buona occasione per promuovere la campagna di comunicazione internazionale #PlayUnified che, lanciata a livello mondiale da Special Olympics, mira, attraverso il coinvolgimento collettivo e la condivisione di un linguaggio comune, alla costruzione di una generazione unita e inclusiva. Anche a La Thuile, infatti, nelle discipline di sci nordico e corsa con le racchette da neve, sono previste gare unificate, nelle quali atleti con e senza disabilità intellettiva gareggeranno insieme. E questo perché il “giocare insieme” rappresenta a nostro avviso il modo più semplice e immediato per far comprendere all’intera comunità valori fondamentali come l’amicizia, il rispetto e l’inclusione sociale delle persone con disabilità intellettiva». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: redazione@specialolympics.it.

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