Nuova presentazione, a Bologna, per La squadra H e la casa delle finestre che piangono (Europa Edizioni), libro il cui titolo si ispira nemmeno troppo velatamente a quello di un noto film di Pupi Avati (La casa delle finestre che ridono) e che costituisce il secondo capitolo della “saga della Squadra H”, creata da Maurizio Cocchi, persona con disabilità in carrozzina e presidente della Cooperativa Sociale bolognese Virtual Coop.
Accadrà giovedì 29 gennaio nella Libreria Coop Zanichelli del capoluogo emiliano (Piazza Galvani, 1/h, ore 18), durante un incontro in cui a parlare con l’Autore saranno lo scrittore Alberto Sebastiani e Alberto Alberani, responsabile di Legacoop Sociali, mentre all’attore e regista teatrale Marcello Camilli sarà affidata la lettura di alcuni brani.
A proposito del primo romanzo – intitolato semplicemente La squadra H – pubblicato nel 2013 in e-book, si era scritto di «una storia che non lascia spazio al pietismo, mostrando una realtà visionaria e a un certo punto eroica. Cocchi ci offre una realtà spesso crudele e spietata che, però, parte da una visione della vita piena di speranza. Difficilmente trovate un racconto sulla disabilità privo di retorica e sentimentalismo facile come in questo libro».
A raccontare invece “a modo suo” La casa delle finestre che piangono è lo stesso Maurizio Cocchi, che scrive: «Musica epico-elettronica di sottofondo in stile serie televisiva americana, sigla accattivante con effetti speciali, e via col titolo. Squadra H. Bene, se adesso vi aspettate una via di mezzo tra CSI e Miami Supercops, ci siete cascati in pieno. La squadra H è composta da un ispettore paralitico, un sordo ipertecnofilo, un’amazzone cieca, un’autistica a cui non sfugge niente e una piccola down dal cuore d’oro. Cosa ci fanno questi strani personaggi in una squadra che ha tutta l’aria di saperla più lunga dei RIS e del Tenente Colombo? Semplice: indagano! E in effetti vedono lungo, proprio grazie alle loro particolarità. Nella Casa dalle finestre che piangono succedono cose molto brutte. Qualcuno deve trovare il modo di porre fine a tutto questo…». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: redazione@bnbo.it.
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