Dapprima la Provincia – nell’ottobre scorso – e ora anche il Comune, il cui Consiglio ha aderito nei giorni scorsi, con forte maggioranza, alla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, votando un precedente atto d’indirizzo proposto in dicembre dalla Giunta Comunale (Deliberazione n. 593 del 4 dicembre 2008).
È sempre più “nel segno della Convenzione”, dunque, la città di Terni, come ci segnala con soddisfazione il Centro per l’Autonomia Umbro, ricordando quanto dichiarato dall’assessore comunale alle Politiche Sociali e all’Integrazione Fabrizio Pacifici, nell’introdurre in Consiglio la votazione, ovvero che «l’Amministrazione Comunale, per coerenza con il proprio Statuto, dovrà assumersi un impegno concreto nel far sì che quanto previsto dalla Convenzione trovi un concreto riscontro nelle politiche dell’Amministrazione stessa».
Un richiamo alle azioni concrete, quindi, che rende ancora più importante, secondo il Centro per l’Autonomia Umbro, «il ruolo del Progetto Agenda 22 – iniziativa delle associazioni di persone con disabilità riunite nella FISH Umbria (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), in collaborazione con il Comune ternano e l’ASL 4 – che già dal 2005 sta impegnando l’Ente Pubblico nella realizzazione di azioni condivise con i diretti beneficiari nella progettazione, attuazione, monitoraggio e valutazione di politiche e interventi in favore delle persone con disabilità».
Particolarmente significativi altri passaggi del discorso pronunciato dall’assessore, prima della votazione in Consiglio Comunale. Egli ha precisato «la necessità di tradurre l’adesione ai princìpi della Convenzione in precisi impegni formali, attraverso la stipula di Protocolli d’Intesa e, ancor meglio, poiché maggiormente vincolanti, di Accordi di Programma sulle politiche per la disabilità. Infatti, l’applicazione concreta dei princìpi fissati dalla Convenzione si fonda sulla conoscenza puntuale e costantemente aggiornata dei bisogni dei cittadini con disabilità e di quanto la società garantisce non solo in termini di servizi e interventi dedicati, ma più in generale di opportunità di piena inclusione».
«Per tale ragione – ha concluso Pacifici – diventa essenziale dare vita a un rilancio delle politiche sulla disabilità, a partire dalle attività di monitoraggio. La Convenzione introduce infatti un elemento straordinariamente innovativo nel momento in cui garantisce alle persone con disabilità e alle associazioni che le rappresentano la possibilità di verificare l’impatto delle politiche e il livello di attuazione della Convenzione stessa: “La società civile, in particolare le persone con disabilità e le loro organizzazioni rappresentative, è associata e pienamente partecipe al processo di monitoraggio” (articolo 33, comma 3)».
La sfida, a Terni, è stata lanciata e la consapevolezza di tutti è che dalle parole bisogna passare ora ai fatti concreti. (S.B.)
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