Dopo alcuni momenti di tensione, si è dunque concluso positivamente il presidio di protesta contro i preannunciati tagli al Fondo Regionale per la Non Autosufficienza, organizzato a Cagliari dal Comitato 16 Novembre, con il sostegno del Comitato dei Familiari per l’Attuazione della Legge 162/98 in Sardegna e la partecipazione di decine di organizzazioni di persone con grave disabilità, provenienti da tutta l’Isola, come avevamo riferito nei giorni scorsi.
Lo rendono noto, con grande soddisfazione, i due Comitati promotori dell’iniziativa, che in un comunicato congiunto informano come l’assessore alla Sanità e alle Politiche Sociali Luigi Benedetto Arru abbia firmato, insieme ai loro rappresentanti, un documento congiunto, in cui l’Assessore stesso si è assunto, per conto della Giunta Regionale, l’impegno formale al ripristino dei fondi nella Legge Finanziaria Sarda, quantificato in 30 milioni di euro per i soli progetti personalizzati riferiti alla Legge 162/98 e al percorso Ritornare a casa (Programma per promuovere l’uscita dagli istituti delle persone con disabilità grave).
Ma non solo: vista infatti l’attuale situazione di emergenza, entro il 27 febbraio prossimo verranno prorogati i piani personalizzati in corso – in scadenza alla fine di questo mese – scongiurando il grave pericolo di licenziamento di circa 20.000 operatori del settore. Da ultimo, ma non certo ultimo, è stata anche fissata la prossima approvazione di un pacchetto di Delibere di Giunta, anch’esse determinanti per l’assistenza e l’inclusione delle persone con disabilità più gravi.
«La mobilitazione dei disabili in prima persona e delle loro famiglie – si legge nel comunicato – è stata entusiasmante, forte, determinante, non solo per far coprire i buchi di bilancio dell’attuale Finanziaria Regionale, ma anche per risolvere altre questioni di fondamentale importanza per la vita stessa degli utenti. Nei prossimi giorni approfondiremo i vari argomenti e vigileremo perché gli emendamenti della Giunta siano congrui ed efficaci per il raggiungimento degli obiettivi. Ribadiamo infatti che gli sprechi vanno cercati altrove, in altri settori e ancora una volta ricordiamo che ogni euro investito nei progetti personalizzati fa risparmiare da tre a dieci volte proprio la spesa sanitaria. Noi stessi, del resto, abbiamo chiesto i controlli già dal 2012, proponendo una norma che non viene applicata dalla Regione, ovvero l’articolo 2, comma 3 della Legge Regionale 6/12*». «Ma sono argomenti che approfondiremo nei prossimi giorni – è la conclusione – oggi è il giorno della vittoria!».
E anche la nostra testata naturalmente – come sempre in questi anni – sarà al fianco delle organizzazioni sarde, nel riferire ai Lettori se e come verranno mantenuti gli impegni formalmente assunti. (S.B.)
*La Legge 6/12 cui si fa riferimento è stata la Finanziaria Regionale per il 2012 e l’articolo 2, comma 3 vi recitava testualmente: «L’Assessore competente in materia di bilancio è autorizzato nell’anno 2012, ad integrare, previo parere della Commissione consiliare competente, mediante prelevamento dal fondo sanitario regionale di cui all’UPB S05.01.001, sino all’importo di euro 10.000.000, la dotazione del Fondo per la non autosufficienza, qualora, a seguito dell’istruttoria delle richieste pervenute la stessa risulti carente. L’Amministrazione regionale è tenuta a controllare direttamente i piani che presentano un punteggio da 0 a 5 della “scheda salute”».
Ricordiamo la disponibilità del documento di impegno firmato congiuntamente il 18 febbraio a Cagliari dall’assessore regionale alla Sanità e alle Politiche Sociali Luigi Benedetto Arru e dai rappresentanti del Comitato 16 Novembre e del Comitato dei Familiari per l’Attuazione della Legge 162/98 in Sardegna.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: comitato16novembre@gmail.com; comitatofamiglie162@gmail.com.
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