La manifestazione romana Fuori Posto. Festival di Teatri al Limite – di cui ci siamo già più volte ampiamente occupati in questi anni – è organizzata dalla Cooperativa Sociale Eureka Primo e dall’Associazione Culturale Fuori Contesto, con il sostegno economico dell’Assessorato alla Cultura, alla Creatività e alla Promozione Artistica di Roma Capitale (Dipartimento Cultura), in collaborazione con la Regione Lazio e il Municipio Roma IV.
Proprio in alcune scuole del Municipio Roma IV, l’evento è protagonista già da alcune settimane – e lo sarà fino ad aprile inoltrato -, con iniziative di autonarrazione, clownerie e la tecnica della danceability, ma il “momento clou” è in programma per venerdì 27 marzo al Centro Culturale Aldo Fabrizi (Via Treia, 14, angolo Via Corinaldo, ore 18), con Io sono fuori, tu sei a posto?, spettacolo collettivo di performance, danza, clownerie e videoinstallazioni, che vedrà tutti i bambini e i ragazzi coinvolti diventare protagonisti e in scena con danzatori e musicisti professionisti.
Infatti, insieme agli alunni degli Istituti Comprensivi Gandhi e Perlasca e dell’Istituto Sibilla Aleramo, parteciperanno Erica Brindisi, danzatrice che con la performance tratta dal suo spettacolo di teatro-danza SMania di vivere racconta il confronto con i limiti della sua malattia, la sclerosi multipla. E poi la compagnia dei Fuori Contesto, che condurranno un viaggio nell’infanzia con una performance di teatro-danza all’interno della videoinstallazione Giochi Fuori Posto. E infine, il gruppo dell’Opera Sante De Sanctis, con la performance Nel piccolo giardino di Mirò, che chiuderà il workshop di Dancebaility® Anche Noi dei Fuori Contesto, realizzato grazie al contributo della Regione Lazio.
«A tutti gli artisti in scena, ai conduttori e ai ragazzi dei workshop – spiega Emilia Martinelli, responsabile artistica del Festival Fuori Posto – abbiamo voluto lanciare una provocazione, che è anche il tema stesso del festival, quella cioè di riflettere su cosa significhi “essere fuori posto”, “sentirsi fuori posto”, “giocare fuori posto”, “usare parole fuori posto”. La conclusione di tutti i lavori è che anche ribaltando totalmente il proprio punto di vista, il proprio corpo, il proprio dire e agire, si sta comunque nel posto giusto. “Sono fuori pure io e sono comunque a posto”, è la risposta dei circa settanta ragazzi coinvolti, ognuno con la sua peculiarità, ognuno con la sua differenza e la sua unicità».
Da non trascurare, infine, nemmeno la mostra fotografica intitolata Scatti fuori posto, con le immagini realizzate da Fausto Podavini e Maria Cardamone, visitabile fino al 29 marzo alla Stazione della Metropolitana di Ponte Mammolo, anch’essa, come tutte le altre iniziative di cui si è detto, promossa all’interno di quelle che fanno parte del ciclo cittadino Roma d’Inverno 2014-2015. (S.B.)
L’ingresso a tutti gli spettacoli del Festival Fuori Posto è gratuito. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@festivalfuoriposto.org (Silvia Belleggia).
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