Bene controllare gli sprechi sugli ausili, ma serve anche molto altro

di David Antonio Fletzer*
Bene parlare di sprechi anche in televisione, insieme al ministro Brunetta, e perseguire con rigore ogni comportamento scorretto, ma per evitare generalizzazioni che potrebbero risultare lesive proprio delle persone con disabilità, è bene ricordare l'assoluta necessità di dare spazio anche a nuove norme e ad esempi di buone pratiche, nel settore degli ausili, come chiedono ormai da anni tante associazioni. Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo una nota prodotta in tal senso dal presidente della SIMFER (Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa)

Particolare di persona in carrozzinaIn relazione al servizio sugli sprechi nel settore degli ausili forniti alle persone con disabilità da parte del Servizio Sanitario pubblico, mandato in onda il 18 marzo scorso durante la trasmissione televisiva Exit [condotta da Ilaria D’Amico, N.d.R.], sull’emittente televisiva nazionale LA7 e in merito al quale è stato intervistato anche il ministro Renato Brunetta, la SIMFER (Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa), che raggruppa la quasi totalità dei medici specialisti fisiatri italiani, ritiene necessario esprimere alcune considerazioni e precisazioni.

Tale servizio ha giustamente sottolineato inefficienze, inadempienze e comportamenti scorretti, relativi al sistema pubblico di prescrizione e fornitura degli ausili alle persone con disabilità nel nostro Paese. Molte di queste criticità, per altro, sono già da tempo state sottolineate dalla SIMFER in diverse sedi, nell’intento di offrire un contributo concreto al loro superamento.
Appare tuttavia opportuno fornire all’opinione pubblica alcune precisazioni, allo scopo di evitare generalizzazioni che potrebbero risultare lesive nei confronti dei diritti delle persone con disabilità e per cui la SIMFER da sempre combatte:
– il sistema pubblico di fornitura degli ausili rimane un importante strumento di tutela e promozione dei diritti delle persone con disabilità, nell’ambito di un sistema sanitario ad impronta universalistica che la SIMFER ritiene necessario salvaguardare;
– da tempo è stata elaborata la proposta di un aggiornamento della normativa in materia, che ormai da tutti è ritenuta superata, fonte di distorsioni e non in grado di prevenire comportamenti scorretti. La SIMFER auspica e sollecita con urgenza che esca rapidamente la versione aggiornata del “Nomenclatore” [il Nomenclatore Tariffario delle Protesi e degli Ausili, N.d.R.];
– in diverse realtà sanitarie del nostro Paese, malgrado le lacune delle normative vigenti, sono già stati intrapresi progetti per migliorare i servizi offerti alle persone con disabilità (riutilizzo e manutenzione degli ausili e sistemi informatizzati di controllo sull’appropriatezza della prescrizione e fornitura degli ausili), e per ridurre inefficienze e sprechi; dal canto suo, la SIMFER si è sempre impegnata per migliorare le competenze e le conoscenze dei medici specialisti fisiatri in un settore in rapida evoluzione tecnologica e in cui i bisogni e le aspettative delle persone con disabilità sono – giustamente – sempre più diversificati. In molte realtà italiane, ad esempio, sono già stati sviluppati sistemi che prevedono anche forme innovative di collaborazione fra operatori sanitari, produttori e utenti.

In conclusione, la SIMFER ritiene certamente opportuno perseguire con rigore comportamenti scorretti e migliorare i sistemi di controllo sull’impiego delle risorse pubbliche in questo settore ed è da sempre disponibile a collaborare con le istituzioni su questi temi.

*Presidente della SIMFER (Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa).

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