C’è un percorso anche per “Gianni”, persona “non collaborante”

Dal 18 maggio, infatti, con l’attivazione di un numero verde dedicato, diventerà concreto il Progetto “Gianni”, nome simbolico che identifica tutte le persone con gravi disabilità “non collaboranti”, le quali potranno finalmente usufruire a Roma di uno specifico intervento sanitario, quanto mai necessario, ad esempio, per visite specialistiche di urologia, ginecologia, odontoiatria e altro ancora

In primo piano mano di assistente che stringe quella di una persona disabile ricoverata in ospedale, di cui si vede il volto sfuocato sullo sfondo

«Fino ad oggi – avevano dichiarato qualche mese fa su queste stesse pagine Luciana Marsili Gennari e Rosaria De Vitis Uccello, presidente e vicepresidente della Consulta delle Persone con Disabilità del Distretto Sanitario 12 di Roma (Municipio IX) – le famiglie non avevano riferimenti precisi dove portare i loro figli, e quando si presentavano in ospedale, spesso mancava l’accoglienza di cui avevano bisogno, o addirittura i medici si trovavano in difficoltà di fronte a una disabilità grave, per di più non collaborante. Basti pensare alle visite specialistiche di urologia, ginecologia, dentaria e altro. Oggi, finalmente, questo ostacolo è superato».
Il riferimento era al progetto attuato grazie al lungo lavoro di collaborazione prodotto da quella stessa Consulta e da quelle dei Distretti Sanitari 6, 9 e 11 (presiedute da Orizia Bruganelli, Viviana Mercanti Palazzetti e Donata Scocchi Pedone), con l’ASL Roma C, diretta da Carlo Saitto, per riconoscere – finalmente – il diritto di prevenzione e cura alle cosiddette persone con disabilità “non collaboranti”.

Ebbene, quel progetto – che nel frattempo è stato chiamato Gianni, nome simbolico a identificare tutte le persone con bisogni speciali, definite appunto come “non collaboranti” – sta ora per assumere sostanza e piena concretezza, visto che a caratterizzarlo, dal 18 maggio, sarà attivo un numero verde.
«Ci sono persone come “Gianni” – spiega Carlo Saitto -, che non riescono ad esprimere i propri bisogni o almeno non riescono ad esprimerli nel modo in cui noi operatori siamo abituati. E molto spesso hanno dei problemi di salute che richiedono una particolare assistenza anche solo per effettuare una semplice visita medica. Per “Gianni” e per tutte le persone che come lui hanno bisogni speciali, è necessario che operatori e “servizi” si attivino per organizzare una presa in carico personalizzata, che tenga conto di tanti fattori: il problema che bisogna risolvere (contattando il singolo specialista per definire un incontro “dedicato”); l’assistenza di cui questa persona ha bisogno (individuando quali e quanti specialisti devono essere presenti); il luogo dove è preferibile che avvenga la visita (o l’intervento); la famiglia (che dev’essere coinvolta e supportata). Pensando dunque a “Gianni” e ai suoi bisogni speciali, come ASL Roma C abbiamo voluto costruire un percorso che tenga conto di questi vari fattori, e risponda in modo tempestivo, coinvolgendo tutti gli operatori che possono efficacemente corrispondere alle richieste di “aiuto”».

A questo punto vale certamente la pena scoprire più dettagliatamente le caratteristiche del Progetto Gianni, che entro breve confluirà in un Progetto per Persone non Collaboranti finanziato dall’Amministrazione Regionale del Lazio.
Esso è dedicato, come detto, alle persone con bisogni speciali per lo più identificate come “non collaboranti” e principalmente residenti nel territorio dell’ASL Roma C. Tuttavia si risponderà, grazie al numero verde 800 894336 (attivo dal 18 maggio), anche ai residenti nelle altre ASL capitoline.
La richiesta di attivazione del percorso può essere effettuata dal medico di medicina generale o da un familiare – anche tramite un’Associazione – che abbia già concordato con il medico curante la prestazione o la procedura da richiedere.
Al numero verde risponderà un operatore telefonico che indirizzerà i richiedenti all’operatore sanitario (patient manager), il quale prenderà in carico il problema. Sarà cura di quest’ultimo raccogliere una breve informativa sul problema stesso e avviare il percorso. Una volta organizzato l’accesso per la visita (oppure per la prestazione o per l’intervento), l’operatore contatterà la famiglia, per concordare il giorno, l’ora e il luogo più appropriato per vicinanza all’abitazione. Nella data concordata, quindi, sarà presente un operatore, per accogliere “Gianni” e il suo familiare, seguirlo durante la visita e intervenire per risolvere eventuali inconvenienti organizzativi.
Il problema di “Gianni” potrà essere seguito attraverso una delle strutture di cui l’ASL Roma C è dotata e la scelta terrà conto della situazione da affrontare, della presenza dello specialista coinvolto, dell’orario di apertura dei servizi e del domicilio della famiglia. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: municipio9handicap@gmail.com.

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