Il 20 maggio la Formazione di Capodarco compirà quarant’anni, un traguardo importante che suggella l’impegno della Comunità romana nell’àmbito di un settore strategico, che ha contribuito nel tempo a rendere l’accoglienza un percorso concreto di liberazione e autonomia per persone con disabilità, favorendone la formazione professionale, l’inserimento lavorativo e l’inclusione sociale.
Per celebrare nel migliore dei modi tale ricorrenza, è stato organizzato un convegno proprio per mercoledì 20 maggio, che si terrà a Roma presso la Sala Tirreno della Regione Lazio (Piazza Oderico da Pordenone, 15, ore 9.30), ovvero proprio all’interno dell’istituzione pubblica che per la prima volta, quarant’anni fa, approvò un “progetto sperimentale di formazione per persone svantaggiate”.
Da allora la Comunità ha organizzato corsi specifici per l’integrazione delle persone con disabilità (CFP-Centro di Formazione Professionale), presso le proprie e sedi e fuori, con l’obiettivo di fornire non solo competenze e conoscenze tecnico-professionali, ma di permettere agli allievi di sviluppare le proprie competenze personali e di coltivare le proprie attitudini, facilitandone il raggiungimento del pieno sviluppo emotivo e psicologico.
All’incontro di riflessione e alla relativa festa del 20 maggio, parteciperanno tra gli altri Massimiliano Smeriglio, vicepresidente della Regione Lazio, Mario Ciarla, presidente della Commissione Formazione e Lavoro della Regione Lazio e Augusto Battaglia, presidente della Comunità Capodarco di Roma, insieme a dirigenti storici della Comunità stessa, esponenti politici e amministratori che ne collaborano con l’ente di formazione, esponenti del Terzo settore e delle varie Associazioni, tra i quali anche Dino Barlaam, presidente della FISH Lazio (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), oltre a rappresentanti sindacali impegnati sul fronte della disabilità, come Nina Daita e Silvia Stefanovichj.
Già dalla serata di stasera, per altro, 19 maggio, si parlerà ampiamente di Capodarco, della storia e dei progetti della Comunità anche in TV, nella quindicesima puntata di Attraverso lo specchio, il varietà sociale prodotto dalla Cooperativa Sociale Matrioska di Roma, con il sostegno finanziario della Regione Lazio, che va in onda ogni martedì sera nel Lazio, sul digitale terrestre (Lazio TV – Canale 12 Lazio), ma anche in streaming video, nel sito della stessa Matrioska e in replica ogni domenica sul digitale terrestre nazionale (Gold TV Italia – Canale 128 in tutta Italia, da caricare sul Canale YouTube dedicato).
Ospite d’eccezione in studio sarà infatti proprio il citato Augusto Battaglia, nel corso di una puntata caratterizzata dal tema Relazioni di cura e cura delle relazioni, cui parteciperanno anche la regista teatrale Gaia Gentile e l’attrice Patrizia Bernardini, che illustrerà il suo lavoro in scena sull’opera della poetessa Alda Merini.
Inoltre, la trasmissione – condotta come sempre da Giovanni Sansone e Andrea Venuto – si snoderà tra le consuete e collaudate rubriche (questa volta riguardanti in particolare le tradizioni del Lazio), i collegamenti, i servizi video e le sorprese dell’ultim’ora, senza mai trascurare la poesia e la musica, affidata, quest’ultima, al cantautore Carlo Valente. (E.F. e S.B.)
Dalla Comunità Capodarco di Roma riceviamo…
«Tutto cominciò con tre corsi, con la convinzione che la formazione professionale, cosi come era concepita negli istituti, non potesse continuare a essere vissuta dai giovani disabili come un rito fine a se tesso, ma che doveva essere finalizzata all’inserimento al lavoro.
La Comunità di allora inventò un percorso formativo innovativo, pensando che sarebbe stato utile, dopo una prima fase di orientamento e formazione, che i giovani disabili si sperimentassero direttamente nei luoghi di lavoro.
E così, ricordano i Soci di allora, andammo a bussare alle porte dei piccoli imprenditori del territorio, prossimi al nostro centro di formazione. I primi a dare ascolto a queste intuizioni furono l’Azienda Florovivaistica Scarchilli a Cecilia Metella e l’IRPEM che montava gruppi elettrogeni allo Statuario. Da queste prime esperienze ci si convinse che la formazione in azienda era il metodo più rispondente ai bisogni formativi dei giovani disabili. Ma come poter continuare questa esperienza, senza una legge che disciplinasse questi nuovi processi di formazione e inserimento lavorativo?
Fu l’Assessorato Regionale di allora, parliamo del 1974, che convocò la Comunità di Capodarco, l’INAIL, l’Ispettorato del Lavoro e concordò una procedura amministrativa, valida tutt’oggi, che permettesse ai disabili di inserirsi in azienda. Nascevano così in Italia i tirocini formativi dei disabili in azienda.
L’effetto di questo risultato fu l’apertura dei tirocini presso l’ATAC [Azienda per la Mobilità, N.d.R.], la Centrale del Latte, il Comune di Roma, l’ACOTRAL [poi divenuta COTRAL, Consorizo Trasporti Pubblici Lazio, N.d.R.], la FATME [telefonia, N.d.R.], gli Ospedali; tirocini che, grazie al sostegno delle famiglie, in particolare del Comitato Romano per i Diritti Costituzionali degli Handicappati, alla spinta degli operatori di Capodarco e quelli del centro ENAIP della Magliana, oggi Comune di Roma, si tramutarono in assunzione al lavoro di tanti giovani disabili.
Fu anche grazie a quei ragazzi e ragazze che al termine del percorso formativo trovarono lavoro e un ruolo sociale, che poi subentrarono una serie di innovazioni ed evoluzioni sul piano delle didattiche, delle tecnologiche e della legislazione. Ma è soprattutto nella società che si sono verificati sostanziali cambiamenti, perché i disabili non solo possono lavorare, ma essere parte attiva del territorio e di un mondo fatto da tutti, nessuno escluso».
Per ulteriori informazioni e approfondimenti su Capodarco e sugli eventi del 20 maggio: Emiliano Fiore (ufficiostampa@capodarco.it).
Per il programma televisivo Attraverso lo specchio: Antonio De Honestis (Cooperativa Sociale Matrioska), antonio.dehonestis@sociale.it.
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