Colpiti al cuore, ma ci dobbiamo rialzare

di Germana Sorge*
Sono state particolarmente drammatiche, le conseguenze del sisma in Abruzzo, per alcune associazioni del territorio, che hanno visto letteralmente crollare in pochi minuti il lavoro di anni. Ne riferiremo senz'altro in questi giorni. Una di esse - cui ben volentieri diamo spazio - è l'ANGSA dell'Abruzzo (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici), che soffre anche per la scomparsa di uno dei propri operatori, Michele Iavagnilio

Scene di disperazione tra le persone colpite dal terremoto dell'AbruzzoL’ANGSA Abruzzo ONLUS (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) e la Fondazione Il Cireneo ONLUS per l’Autismo sono stati colpiti “al cuore”. In pochi minuti, infatti, il terremoto ha distrutto il nostro lavoro di anni: un centro all’Aquila realizzato con il sostegno e i fondi di molti sostenitori, il progetto obiettivo “madre” ASL 04 dell’Aquila, denominato Cura e riabilitazione di bambini e ragazzi affetti da autismo e delle loro famiglie, che alimenta i centri di Vasto, Vasto Marina, Lanciano, l’Aquila e alcuni ragazzi di Teramo e Avezzano.

Ci siamo attivati immediatamente per accogliere le famiglie dell’Aquila e i loro figli autistici, che hanno trovato a Vasto e Vasto Marina il luogo fisico per le cure e le dovute terapie. Stiamo organizzando un sistema di sostegno psicologico per i genitori che non trovano neppure il tempo per piangere, costretti ad accudire i loro figli con autismo completamente “destabilizzati” e in preda a vari disturbi comportamentali, sbalzi di umore e insonnia.
La situazione è drammatica: a questo si aggiunge il crollo del Centro Regionale Autismo, diretto dal dottor Renato Cerbo, coadiuvato dalla sua équipe muldisciplinare, nostro punto di riferimento ospedaliero, proprio in un momento in cui gli aiuti e le loro professionalità sono estremamente necessari.
Ma ci dobbiamo RIALZARE, con la stessa fierezza con cui venerdì 3 aprile avevamo presentato tutti i centri realizzati e i servizi definiti come un modello di “buone prassi”, scientificamente significativi in termini di risultati. Questo modello di sussidiarietà orizzontale deve ora più che mai vivere e duplicarsi in un momento in cui sono crollate tutte le certezze, ma non la nostra realtà.

E purtroppo non è finita. Ha perso infatti la vita sotto le macerie un nostro educatore – tecnico della riabilitazione psichiatrica – il dottor Michele Iavagnilio. Aveva solo 27 anni e non era dell’Aquila, ma lavorava presso il nostro centro per l’autismo della città colpita, con spirito di servizio e completa abnegazione per quelli che definiva “i suoi ragazzi” e per i quali ha dato la vita.
Ricordare Michele significa ricordare la parte più bella del Cireneo. Era ed è ancora il modello di persona e professionista per l’autismo. Il suo sorriso, il suo venirmi incontro ogni volta che arrivavo all’Aquila, il suo «va tutto bene… dimmi cosa bisogna fare e lo faccio» mi mancherà, come mancherà a tutti i suoi bambini con autismo ai quali non sappiamo spiegare ciò che è successo, ma che continuano a cercarlo tra i volti degli operatori rimasti.
È stato strappato alla vita da una calamità senza precedenti e crudele, ma abbiamo promesso alla sua cara famiglia, dilaniata dal dolore, che il suo sacrificio estremo non passerà inosservato e ricostruiremo il centro dell’Aquila a lui dedicato, sostenendo le famiglie e i suoi ragazzi e trovando la forza di affrontare tutte le emergenze attuali, nonostante la precarietà del momento e le risorse inesistenti per i blocchi economici che non sappiamo per quanto tempo saremo costretti a subire.
Noi genitori di bambini e ragazzi con autismo abbiamo sempre avuto la percezione che i nostri figli avessero vicino a loro un “Angelo Custode”, ora ne conosciamo il nome, Michele Iavagnilio. Grazie Michele.

*Presidente ANGSA Abruzzo ONLUS (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici). Tale Associazione ha anche avviato una specifica raccolta fondi, per la quale si possono chiedere informazioni rivolgendosi alla stessa o all’ANGSA Nazionale.

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