Stefano Pietta: “questa è la mia vita”

a cura di Stefania Delendati
“A bordo” della sua carrozzina, Stefano Pietta, affetto da tetraparesi spastica dalla nascita, è riuscito a tramutare in realtà le parole della canzone “Questa è la mia vita”, del suo idolo Ligabue, prendendo in mano con determinazione le redini del suo destino e assecondando i propri interessi, con risultati forse insperati: oggi, infatti, telelavora e ha creato una web radio (“Steradiodj”) sempre più seguita. E in passato ha fatto anche l’allenatore di squadre giovanili di calcio...
Stefano Pietta
Stefano Pietta, mentre trasmette per “Steradiodj”

Stefano Pietta, trentunenne di Manerbio (Brescia), è soprannominato “lo special one della bassa bresciana”, nomignolo che dice di non meritare. Eppure la sua storia un po’ speciale lo è davvero. Affetto da tetraparesi spastica dalla nascita, a bordo della carrozzina Stefano è riuscito a tramutare in realtà le parole della canzone Questa è la mia vita del suo idolo Luciano Ligabue. Con determinazione, infatti, ha preso in mano le redini del destino e se lo è costruito su misura, assecondando i suoi interessi fino a raggiungere risultati insperati.
Avete mai visto un allenatore di calcio in sedia a rotelle? Scommetto di no, magari pensavate non fosse neanche possibile allenare una squadra restando seduti. Ebbene, lo sfegatato interista Stefano Pietta ha vissuto la passione calcistica dentro il terreno di gioco, ha messo i piedi (pardon, le ruote) in campo ed è diventato aiutoallenatore di diverse squadre del settore giovanile.
Non ha tuttavia trascurato l’importanza e la soddisfazione di un impiego che gli consenta una piena inclusione sociale. Diplomato tecnico della gestione aziendale, dopo avere frequentato un corso di webmaster e amministratore di reti locali informatiche, è diventato un telelavoratore, convinto fautore delle tecnologie che aiutano le persone con disabilità in ogni àmbito quotidiano, compreso quello occupazionale.
Se però al lavoro dedica la prima parte della giornata, nelle ore pomeridiane Stefano dà libero sfogo all’amore per la musica e la conduzione radiofonica. E così due anni fa ha creato dal nulla Steradiodj, una web radio con regolare licenza SIAE, che gestisce interamente da solo. Ogni giorno dalla sua abitazione, in rigorosa diretta, trasmette musica e notizie di ogni genere, lasciando ampio spazio al confronto con gli ascoltatori e alle tematiche inerenti la disabilità. Ha allacciato anche una partnership con il blog ItaliAaccessibile, che si occupa di turismo per tutti e che gli ha dedicato una pagina, per consentire di ascoltarne le trasmissioni radiofoniche.
Ormai Steradiodj è uscita dai confini locali: è sufficiente un veloce giro in rete, per rendersi conto di quanti ne parlano e sono incuriositi dall’iniziativa; quasi duemila fan, infatti, seguono la pagina Facebook dell’emittente.
Abbiamo rivolto a Stefano alcune domande per conoscerlo meglio, scoprire le tappe del suo percorso e le motivazioni che lo animano. Ecco come si è raccontato al nostro giornale.

Qual è la storia di Steradiodj e gli obiettivi che si propone?
«La mia web radio Steradiodj, con regolare licenza SIAE, è partita il 23 ottobre 2013 come hobby ed è tuttora un hobby. L’ho aperta con l’obiettivo di sensibilizzare verso quella straordinaria parte del mondo che prende il nome di “disabilità”, per tenere e tenermi compagnia, ma specialmente con la forte speranza di farmi nuovi contatti e amicizie. Lo faccio trasmettendo in diretta musica, notizie di ogni genere e il racconto di esperienze, intervistando ospiti sia a distanza, ma ancor meglio se direttamente di persona».

Hai incontrato ostacoli o “diffidenza” lungo il percorso di creazione della radio?
«No, né ostacoli né diffidenza, anzi, sono stato e sono molto appoggiato e supportato da tutti».

A livello pratico, quali apparecchiature occorrono per trasmettere un programma radiofonico da casa? Hai dovuto apporre modifiche alle strumentazioni per adeguarle alla tua disabilità?
«A livello pratico servono due PC, un mixer e uno o più microfoni. No, non ho dovuto apportare modifiche».

Stefano Pietta e Luciano Ligabue
Stefano Pietta insieme al suo idolo musicale, Luciano Ligabue

Sei molto attento all’interattività di Steradiodj, tieni contatti con i tuoi ascoltatori e spesso li coinvolgi direttamente, anche attraverso i social network. Ti sei fatto un’idea di come le persone vivono la radio? È soltanto un mezzo per ascoltare musica o riveste anche un preciso ruolo sociale?
«Sì, tengo moltissimo all’interattività con gli ascoltatori e mi sembra di capire che la vivano molto bene e con interesse. Steradiodj vuole rivestire soprattutto un ruolo sociale».

Qual è il rapporto delle persone con disabilità con il mezzo radiofonico?
«Mi sembra bellissimo e molto positivo».

E le domande più curiose che ti rivolgono gli ascoltatori?
«Domande curiose per la verità nessuna, ma la curiosità rispetto agli argomenti trattati e alle notizie che do è tantissima».

Come si svolge la tua giornata tipo da disc-jockey? Se non riesci ad essere presente in consolle, chi ti sostituisce?
«Steradiodj è accesa, salvo mie diverse indicazioni, tutti i giorni dalle 17 alle 23. In diretta dalle 17.30 alle 19.30 per la diretta pomeridiana, dalle 19.30 alle 21.30 con la playlist musicale e altro, e dalle 21.30 alle 23 con una nuova diretta serale. Quando non riesco ad essere in consolle, non mi sostituisce nessuno, perché ho una regia automatica che manda musica o altro materiale registrato (interviste ecc.)».

Quale musica trasmetti preferibilmente? E le notizie che divulghi tramite la radio riguardano soltanto il mondo della disabilità?
«Trasmetto ogni genere di musica, cercando anche di accontentare il più possibile le richieste degli ascoltatori. Per quanto poi riguarda le notizie, non parlo solo di disabilità, ma divulgo informazioni di ogni tipo».

Oltre ad occuparti di Steradiodj, sei anche un telelavoratore.
«Sì, di professione sono telelavoratore per una fonderia di acciai speciali. Sono stato assunto a tempo indeterminato e mi occupo principalmente di inserimento di qualunque tipo di dato l’azienda abbia bisogno. Lavoro part-time, alla mattina, per quattro ore. Sono collegato direttamente dal computer di casa mia via internet al server aziendale, carico il lavoro svolto direttamente lì e l’azienda lo può avere e vedere in tempo reale».

Il telelavoro – visto da molti come la soluzione ideale per il collocamento delle persone con disabilità – può portare a un maggiore “isolamento”, in quanto non prevede il contatto diretto con i colleghi in azienda. Che ne pensi?
«Personalmente, guardando alla mia esperienza, finora non ho trovato limiti, ma solo vantaggi. Uno su tutti è il fatto di non avere la necessità di spostarmi per andare in azienda frequentemente, ciò che logisticamente è un vantaggio non da poco».

Logo di "Steradiodj"Il calcio è un’altra delle tue grandi passioni. Hai avuto infatti l’occasione di entrare nel terreno di gioco come aiutoallenatore nel settore giovanile. Raccontaci questa avventura.
«Sì, sempre per hobby, sono stato anche aiutoallenatore in diverse squadre giovanili di altrettante società. Facevo tutto quello che fa un allenatore “normale”, seguivo cioè la squadra negli allenamenti settimanali, nelle partite casalinghe e in trasferta, entravo in campo con la carrozzina elettrica, con la voce, il fischietto, ma soprattutto con tanta passione e determinazione, nel dirigere la parte d’allenamento da me preparata. È stata un’esperienza straordinaria che mi porterò per sempre nel cuore e che magari in futuro potrò tornare a fare».

Cosa ti ha insegnato il contatto con i giovani? Le nuove generazioni come si approcciano alle persone con disabilità?
«Il contatto con i giovani mi ha fatto crescere molto e fatto capire una volta di più che anche da loro c’è sempre da imparare. Nei miei gruppi calcistici l’approccio è stato ottimo. Parlando invece in generale, forse c’è ancora un po’ da migliorare».

Progetti per il futuro, radiofonici e non?
«Nuovi progetti per il futuro, al momento, non ne ho. Per quanto riguarda la radio, invece, ho quello di continuare a lavorare per cercare di migliorarla sempre più».

Diamoci allora appuntamento su Steradiodj. Come possiamo ascoltarti e metterci in contatto con te?
«Queste sono le coordinate di Steradiodj: per ascoltarmi e avere informazioni da dispositivi fissi, accedere a www.steradiodj.jimdo.com. Per ascoltarmi e avere informazioni da dispositivi mobili l’indirizzo è lo stesso, oppure, in questo caso, si può scaricare dal proprio mobile store l’App gratuita TUNEINRADIO e dall’elenco Stazioni cercare Steradiodj.
Mi permetto inoltre di rivolgermi ai Lettori di “Superando.it”, per dire anche che Steradiodj cerca un collaboratore/collaboratrice che abbia voglia di provare a mettere gratuitamente a disposizione il proprio tempo libero, per venire fisicamente in studio a farmi da seconda voce e compagnia durante le trasmissioni. E invito anche tutti coloro che mi ascoltano a scrivermi, per dirmi chi siete, perché il software di trasmissione non mi consente di saperlo e invece a me, per maggiore interazione e compagnia, piacerebbe proprio saperlo».

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