Non sarà James Bond a salvare le case famiglia romane…

«Peccato - sottolineano dal coordinamento associativo romano Casa al Plurale, pensando al rimborso che spetterà ai vigili della Capitale, impegnati a gestire il traffico nell’ultimo film dell’Agente 007 - che le avventure di James Bond non siano state ambientate direttamente nelle case famiglia!». Un’amara ironia, con la quale denunciare con incisività la perdurante incertezza sui fondi destinati alle numerose case famiglia romane per persone con disabilità e minori
Scena del film di James Bond "Spectre", girata a Roma il 4 marzo 2015 (ANSA/Angelo Carconi)
Una scena del nuovo film di James Bond “Spectre”, girata a Roma il 4 marzo scorso (ANSA/Angelo Carconi)

«A pagare i vigili di Roma ci penserà James Bond: quale supereroe del cinema, invece, salverà, all’ultimo minuto del “film”, le case famiglia per persone con disabilità e minori della Capitale dall’imminente e purtroppo reale, e niente affatto cinematografico, rischio di chiusura?».
Il riferimento è ai rimborsi che arriveranno ai vigili romani impegnati nei mesi scorsi a gestire traffico e viabilità durante le riprese del film di James Bond Spectre, e Casa al Plurale – il coordinamento associativo che riunisce e rappresenta le case famiglia per persone con disabilità e minori a Roma e nel Lazio – lo usa con amara ironia per denunciare una situazione quanto mai complicata.
«Nella Delibera di variazione di Bilancio 2015 del Campidoglio – si legge infatti in una nota – arrivata ieri in Aula per l’inizio della discussione, sono state illustrate da Silvia Scozzese, assessore al Bilancio, le maggiori entrate correnti vincolate per circa 11 milioni e mezzo di euro, di cui oltre 10 milioni e 700.000 euro destinati alle politiche sociali, ma sui fondi da stanziare alle case famiglia ancora nessuna notizia né certezza».

«Siamo certi – sottolinea Luigi Vittorio Berliri, presidente di Casa al Plurale – che i fondi saranno stanziati, altrimenti la chiusura è dietro l’angolo. Al riguardo abbiamo ricevuto rassicurazioni dall’assessore al Sociale Francesca Danese, soprattutto dopo la presentazione in Campidoglio del nostro recente dossier sui costi delle case famiglia. Siamo anche consapevoli del momento difficile che il Comune di Roma sta attraversando, ma non possiamo esimerci dal proseguire nel nostro impegno di dare voce a chi voce non ne ha: le persone in casa famiglia».
«E tuttavia – prosegue Berliri – se le cose continueranno cosi, saremo costretti, per mancanza di fondi, a chiudere numerose strutture. Nella Delibera appena approvata, infatti, per l’assistenza domiciliare si stanziano 22,18 euro all’ora: ottimo risultato; purtroppo, però, per le case famiglia il Comune continua a stanziare 2,88 euro per i minori e 8,10 euro. Prima che sia troppo tardi, dunque, chiediamo un incontro congiunto con gli assessori Scozzese, Danese e con il sindaco Marino».
«A questo punto – conclude il Presidente di Casa al Plurale, riprendendo lo spunto iniziale – è stato davvero un peccato che le avventure dell’agente segreto più celebre di Sua Maestà non siano state ambientate direttamente nelle case famiglia!». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@casaalplurale.org (Carmela Cioffi, Marta Mancuso).

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