«Chiediamo all’Unione Europea di rispondere in modo umano alle ondate di migrazioni in corso verso il nostro continente, definendo una politica basata sull’accoglienza e sui diritti umani».
Lo si legge in una lettera inviata ai responsabili di tutte le principali Istituzioni europee da parte dell’EDF (European Disability Forum), l’organizzazione che rappresenta circa 80 milioni di persone europee con disabilità.
«Noi vediamo giorno dopo giorno – prosegue la lettera – alcuni Stati Membri dell’Unione che di fronte a rifugiati e migranti alla ricerca di salvezza e sicurezza, erigono muri, usano violenza, incluso l’uso di gas lacrimogeni e la detenzione, negando l’accesso ai centri di accoglienza e addirittura al cibo e all’acqua, oltre a promuovere atteggiamenti negativi verso le persone che arrivano. Questo non corrisponde affatto a un’Unione Europea basata sui valori dei diritti umani e della dignità».
Un’attenzione particolare, poi, viene richiesta dal Forum all’Unione Europea, per i bisogni delle famiglie che si spostano con bambini, persone con disabilità e per i minori non accompagnati, trattati finora, secondo il Forum stesso, in modo definito come «indifendibile».
«Le persone che arrivano in Europa – sottolinea dal canto suo Yannis Vardakastanis, presidente dell’EDF -, rischiando la vita in mare, esposte ai trafficanti e al rischio di varie forme di sfruttamento, sono esseri umani con i relativi diritti e quando non trattiamo le persone come eseri umani, negando i loro diritti, rendiamo l’Europa peggiore per tutti i suoi cittadini». «Chiediamo dunque ai leader dell’Unione Europea – conclude – di garantire l’adozione di un approccio che sia pienamente basato sui diritti umani e sulla dignità delle persone». (S.B.)
Per ulteriori informazioni: info@edf-feph.org.
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