Leggo nella testata di internet «Linkabile.it» la storia di Francesco, malato di SLA (sclerosi laterale amiotrofica), che mi colpisce e che sento il dovere di segnalare.
«Mi sento – dichiara Francesco – in bilico perenne. Percepisco 799 euro di pensione. 600 sono destinati alla persona che si prende cura di me notte e giorno. Una spesa indispensabile per le mie condizioni. Amici e parenti provvedono al pagamento dell’affitto. Vivo con 199 euro al mese che divido tra bollette e sostentamento. A volte ho come l’impressione di dover scegliere: vivere o morire. Subito. Vorrei non dover avere l’ansia che una bolletta non pagata possa decidere il mio destino e staccare la spina».
Francesco ha scritto a vari soggetti istituzionali, ma nonostante le assicurazioni non è stata trovata ancora una soluzione.
Mi chiedo come l’Italia si possa definire un Paese civile, se non si interviene a sostegno di persone in questo stato di disagio estremo, che rischiano la vita. Addirittura c’è chi propone tagli ai fondi per le persone anche con gravi disabilità, mentre si trovano risorse per tante altre iniziative e progetti, oltre che per sprechi e privilegi. In una sola parola: vergognoso!
Padre di un giovane con grave disabilità.
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