Un premio agli studi sulla sordità

Cinque ricercatori delle discipline scientifiche e accademiche che abbiano svolto indagini e prodotto lavori scientifici sul tema della sordità, un docente la cui opera sia stata rilevante nell’avanzamento delle conoscenze scientifiche in tale settore, alcuni studenti con disabilità uditive dell’Università Cattolica del Sacro Cuore: saranno loro a ricevere il “Premio Don Giulio Tarra: ricerche e studi per la sordità”, che verrà assegnato il 5 novembre a Milano dal Pio Istituto dei Sordi
Don Giulio Tarra
Don Giulio Tarra, che diresse l’Istituto dei Sordomuti di Milano dal 1855 al 1889 e al quale è intestato l’omonimo premio assegnato dal Pio Istituto dei Sordi

Un riconoscimento a cinque ricercatori delle discipline scientifiche e accademiche (pedagogiche, mediche, psicologiche, sociologiche, storiche, ingegneristiche, informatiche ecc.), che abbiano svolto indagini e prodotto lavori scientifici sul tema della sordità; un premio alla carriera a un docente la cui opera sia stata rilevante nell’avanzamento delle conoscenze scientifiche in tale settore; due borse di studio e un premio di laurea a studenti con disabilità uditive dell’Università Cattolica del Sacro Cuore: sarà tutto questo il Premio Don Giulio Tarra: ricerche e studi per la sordità, che verrà assegnato giovedì 5 novembre dal Pio Istituto dei Sordi di Milano, nell’àmbito delle tante iniziative promosse per il 160° anniversario dalla propria fondazione, durante un incontro presso l’Università Cattolica di Milano (ore 14).

Sacerdote ed educatore, nato a Milano nel 1832, don Giulio Tarra vi ricoprì la carica di direttore dell’Istituto dei Sordomuti, dal 1855 fino al 1889, anno della sua morte, seguendo dapprima il metodo dell’abate Charles-Michel de l’Épée, basato sulla trascrizione in lingua scritta della mimica convenzionale, e successivamente il metodo orale.
Fu autore dei Cenni storici e compendiosa esposizione del metodo seguito per l’istruzione dei sordomuti (1880) e scrisse numerose opere, molto diffuse, anche per i fanciulli non sordomuti, tra cui Il libro dei bambini (1861), Patria e famiglia (1862), Dialoghi familiari e scenici (1876), Racconti di una madre ai suoi figli (1877) e Serate liete (1885). Una raccolta di suoi Scritti pedagogici fu pubblicata postuma nel 1934.
Così l’Enciclopedia Treccani tratteggia la biografia di colui al quale è intitolato il Premio di cui si è detto, che per tanti anni, dunque, diresse quello che oggi è il Pio Istituto dei Sordi di Milano.
Recentemente alla figura di don Tarra – come abbiamo riferito a suo tempo – è stato anche dedicato nel 2014 il libro «Fatti per arte parlanti». Don Giulio Tarra e l’educazione dei sordomuti nella seconda metà dell’Ottocento, pubblicato da EDUCatt (Ente per il Diritto allo Studio Universitario dell’Università Cattolica) e scritto dalla pedagogista dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Anna Debè. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@pioistitutodeisordi.org.

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