Il 14 e il 15 novembre al MAXXI di Roma, il Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo, saranno i giorni dell’ASFF, ovvero l’AS Film Festival, terza edizione di una manifestazione già da noi seguita agli esordi, rassegna di cortometraggi realizzata con la partecipazione attiva di giovani nella condizione autistica e con sindrome di Asperger (disturbo dello spettro autistico ad alto funzionamento).
Di questo intelligente, inclusivo e innovativo evento – che si articolerà su due giornate fitte di proiezioni, incontri, performance teatrali e letture – abbiamo parlato con i rappresentanti dell’Associazione organizzatrice Not Equal, che ci spiegano tra l’altro come questo sia sì un festival che parla di autismo, ma soprattutto «un festival che promuove il cinema».
Vogliamo fare un po’ di “storia” dell’ASFF?
«L’ASFF è il primo festival cinematografico realizzato con la partecipazione attiva di persone che si riconoscono nella condizione autistica e nella sindrome di Asperger, un festival che ci piace definire come “uguale agli altri, però diverso”. Uguale perché, pur promuovendo una corretta informazione sul tema, non è un festival sull’autismo, ma un vero festival internazionale di cinema e arti visive; diverso perché appunto, oltre a promuovere la cultura cinematografica, si serve del cinema come strumento di inclusione sociale. Nel corso dell’anno, infatti, i partecipanti al progetto si incontrano, vedono film, discutono di cinema in un contesto protetto, autism friendly [“amichevole per le persone con autismo”, N.d.R.], un cineclub permanente autogestito in cui possono nascere amicizie ed affetti. L’ASFF, quindi, è solo l’ultima fase del percorso che arriva esclusivamente per chi si sente pronto. Il progetto aiuta le persone a socializzare gradualmente con coetanei nella condizione autistica, quindi ad entrare in contatto con persone neurotipiche, e infine ad affrontare la collettività, fino a sentirsi parte attiva di essa. I nuovi arrivati, inoltre, imparano dai ragazzi che hanno più esperienza e sulla base delle proprie naturali attitudini, decidono se occuparsi dell’accoglienza, della selezione, della presentazione dei film, della realizzazione di spot e video, della promozione sui social network. Chi non si sente pronto a prendere parte attiva all’evento finale è tra il pubblico, nella prestigiosa location del MAXXI di Roma, ad applaudire i compagni e a sentirsi comunque parte del gruppo».
Si può dire, quindi, che operiate su vari livelli…
«È proprio così. Da una parte, infatti, promuoviamo la cultura cinematografica, riservando particolare attenzione a quei creatori di cinema che intendono quest’ultimo come un mezzo per esplorare e raccontare il sociale, come uno sguardo personale sul mondo e sulla quotidianità. E questo avviene attraverso il tipico meccanismo del festival cinematografico: il concorso per cortometraggi, le vetrine tematiche, i dibattiti, gli incontri con autori e tecnici. Dall’altra parte intendiamo promuovere – o meglio contribuire a formare – una cultura dell’autismo e dell’Asperger, ovvero mostrare l’autismo in una luce nuova, non semplicemente in quanto handicap o mancanza, ma come forza, come risorsa, come punto di vista diverso sulla realtà, secondo l’idea per cui “il mondo ha bisogno di tutti i tipi di mente”, per citare una frase di Temple Grandin, la celebre zoologa americana con autismo, famosa per avere inventato la cosiddetta “macchina degli abbracci” e per avere rivoluzionato le pratiche per il trattamento degli animali negli allevamenti di bestiame.
Lo stupore dello spettatore che assiste alle proiezioni dell’ASFF, realizzando che molti dei giovani componenti lo staff sono ragazzi nella condizione autistica, è sintomatico di un’errata percezione dell’autismo – e della disabilità in genere -, di un’informazione superficiale spesso fatta di luoghi comuni e stereotipi. Con l’ASFF vogliamo concorrere a cambiare una volta per tutte la percezione che il mondo neurotipico ha dell’autismo e cerchiamo di farlo invertendo i ruoli: per una volta, cioè, la parte attiva sono le persone con autismo e per una volta, come ama sottolineare uno dei ragazzi che partecipa al progetto, “siamo NOI che facciamo qualcosa per VOI!”. Del resto, una società che prende coscienza del fatto che non tutti gli handicap sono oggettivamente tali, o che alcune disabilità sono in realtà modi diversi di percepire, di interpretare la realtà, è senza dubbio una società migliore, che rifiuta l’omologazione, riconoscendo e valorizzando le proprie potenzialità e accrescendo le proprie possibilità di azione e di crescita».
Come si presenta questa terza edizione dell’ASFF?
«Se con la prima edizione, nel giugno del 2013, ci siamo messi alla prova, e con la seconda, nel novembre dello scorso anno, abbiamo compreso davvero il potenziale di un progetto unico nel suo genere, quest’anno abbiamo lavorato per rendere l’ASFF un vero e proprio festival internazionale del cortometraggio. Su quasi 1.400 opere pervenute da oltre 80 Paesi, ne abbiamo selezionate 86 provenienti da Belgio, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, Cuba, Finlandia, Germania, Iran, Irlanda, Israele, Italia, Olanda, Messico, Regno Unito, Romania, Russia, Palestina, Singapore, Slovacchia, Spagna, Stati Uniti, Svizzera, Taiwan, Thailandia».
Una grande crescita, quindi…
«Certamente, come dimostra anche l’attenzione che riceviamo quotidianamente dalla stampa, dalle realtà associative che si occupano di autismo, dalle Istituzioni. Ad esempio, il patrocinio della Direzione Generale per il Cinema del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e della FICC (Federazione Italiana Circoli del Cinema) rappresentano una conquista importante perché, come ripetiamo sin dal primo anno, il nostro è un festival che parla di autismo, ma è soprattutto un festival che promuove il cinema. Altrettanto significativo, poi, è il patrocinio dell’ANG, l’Agenzia Nazionale per i Giovani, che ha riconosciuto all’ASFF la capacità di servirsi del mezzo cinematografico per favorire l’inclusione e la socializzazione di giovani. E naturalmente non possiamo essere che essere orgogliosi di ricevere l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo, che conferma la vocazione internazionale della manifestazione e il ruolo del nostro piccolo festival nella diffusione di una cultura dell’autismo. Da ultimo, ma non ultimo, un’altra grande conquista dell’edizione di quest’anno è la media partnership con la RAI, con l’obiettivo comune di favorire la diffusione di una corretta informazione».
Crescere in questo modo significa anche cambiare lo spirito iniziale della manifestazione?
«Assolutamente no, lo spirito non cambia. Il desiderio, infatti, di condividere la nostra passione per il cinema e di contribuire a costruire una rete sociale è alla base anche del programma di quest’anno.
Ma per concludere, non possiamo dimenticare che l’ASFF 2015 non sarebbe lo stesso senza la partecipazione di organizzazioni come Gruppo Asperger Lazio, Cinemavvenire, Zero in condotta, I Fantastici 15, MenteAcrobatica, ll Ponte, La Fondazione il Tiglio, Astarte e il Progetto Pegaso, Taranto in Short, Cinedeaf e l’Istituto Statale Sordi di Roma. Lasciamo per ultimi la Fondazione MAXXI, la rivista “Confronti” e Gruppo Asperger ONLUS, ai quali va tutta la nostra sincera amicizia e il nostro ringraziamento per averci supportato e consigliato fin dal primo istante e per continuare a farlo. E quindi, a questo punto, buona visione a tutti!». (Stefano Borgato)
ASFF 2015 (AS Film Festival) – III edizione
Roma, MAXXI (Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo), 14-15 novembre 2015
Appunti di programma
° Un doppio omaggio allo scrittore Oliver Sacks con l’amichevole partecipazione di Valentina Carnelutti, attrice e regista, interprete del personaggio cult di Veronica Colombo nella fiction televisiva Squadra antimafia e dell’attore e compositore Stefano Fresi (Noi e la Giulia, Smetto quando voglio).
° L’incontro con il giornalista Toti Naspri e lo staff dei «Fantastici 15», la rivista di Verona (l’unica italiana sul modello del francese Le Papotin) curata da una redazione di giovani nella condizione autistica.
° La performance teatrale Emoticons! di Paolo Manganiello e Chiara Palumbo che vedrà in scena quindici giovani attori nella condizione autistica.
° La sezione competitiva Punti di vista – ovvero il cinema come sguardo sulla realtà – aprirà agli autori internazionali: è in programma, infatti, una selezione di 45 opere (25 internazionali e 20 italiane) scelte tra 1.400 lavori provenienti da 80 Paesi. Tra gli italiani: La sedia di cartone di Marco Zuin; Child K di Vito Palumbo e Roberto De Feo; Due piedi sinistri di Isabella Salvetti. Tra le opere internazionali: The Chunk and the Whore di Antoine Paley; Younaisy del cubano Juan Pablo Daranas Molina; Before We Lose di Cristhian Andrews; February dell’afgano Siar Sedig; Schleirhaft di Tim Ellrich,; Namnala di Nacho Solana.
° La vetrina Ragionevolmente differenti, dedicata al cinema come strumento per raccontare la condizione autistica, prevede la proiezione di 20 lavori realizzati da autori internazionali. Tra gli altri, in anteprima italiana, Circles di Jesse Cramer e Micah Levin; The Routine di Dimitris Andjus; For the Love of Dogs di Tim O’Donnel; Bumblebee di Jenna Kanel; God’s Lamb di Kees-Jan Mulder; Tramondi di Fausto Caviglia.
° Le mattine del festival saranno dedicate ad Animation Now!, vetrina dedicata ai cortometraggi di animazione, con 20 opere scelte tra oltre 400 provenienti da tutto il mondo. Tra gli italiani Ritornello d’amore di Silvia Capitta, Alessandra Atzori, Francesca de Bassa e Ludovica Di Benedetto.
Il dettaglio completo del programma è disponibile nel sito dedicato alla manifestazione. L’ingresso ai vari eventi è gratuito fino all’esaurimento dei posti. Per ogni ulteriore informazione e approfondimento: info@asfilmfestival.org.
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