Costruire, lavorare e abitare, per una vera Vita Indipendente

di Cecilia Marchisio* e Natascia Curto*
La Delibera adottata in questi giorni dal Comune di Bra (Cuneo) e che presto sarà imitata da altre città del territorio, costituisce un segnale molto importante di coinvolgimento, che risponde positivamente a un già lungo percorso in atto nel Cuneese, per riconoscere la vera Vita Indipendente delle persone con disabilità intellettiva, all’insegna del motto internazionale “Niente su di Noi, senza di Noi”

Giovane con disabilità che ride, seduto presso un tavolo di cucinaÈ di ieri, 17 novembre, la Delibera adottata a dal Comune di Bra (Cuneo) a sostegno dei suoi cittadini con disabilità intellettiva che intraprendono percorsi di Vita Indipendente.
Tale provvedimento è il frutto di un lungo percorso che i Comuni del Cuneese hanno intrapreso già il 21 marzo del 2012 con il simbolico recepimento della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità [se ne legga anche nel nostro giornale, N.d.R.].
Nel corso del 2014, poi, da un tavolo di lavoro che riunisce gli Enti Locali, le ASL, le Comunità Montane, i Consorzi, i rappresentanti delle Cooperative Sociali e delle Associazioni della Provincia di Cuneo, è nato il progetto denominato VelA-Verso l’Autonomia, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo (CRC), come progetto proprio e attuato dal Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino.
Un progetto istituzionale realizzato da un soggetto pubblico, dunque, le cui azioni si muovono per costruire percorsi di Vita Indipendente basati sul classico principio del movimento internazionale delle persone con disabilità Niente su di Noi senza di Noi. Attraverso infatti il coinvolgimento delle persone con disabilità intellettiva e delle loro famiglie, VelA ha messo in campo una vera iniziativa di sviluppo di comunità. In questo senso la Delibera approvata dal Comune di Bra costituisce un passo molto importante (e altri Comuni del territorio si preparano a muoversi analogamente): intendere cioè i giovani con disabilità intellettiva come propri cittadini a pieno titolo è un modo di promuovere la Vita Indipendente che si costruisce facendo crescere la comunità, perché una comunità che diventa capace di sostenere la Vita Indipendente di chi al proprio interno è in difficoltà è una comunità dove tutti stanno meglio.

VelA
agisce nel concreto, sperimentando azioni dirette che mirano a costruire percorsi di Vita Indipendente a breve, a medio e a lungo termine per le persone – attualmente circa trenta famiglie in tutto il territorio della Provincia – che partecipano.
Le tre azioni fondanti del progetto – Costruire, Lavorare e Abitare – vogliono mostrare che la Vita Indipendente non è soltanto un diritto sancito dalla Convenzione ONU, ma è un obiettivo pienamente raggiungibile.
Costruire, infatti, coinvolge le famiglie di bambini da zero a 14 anni in percorsi di capacitazione dei genitori e di sostegno all’assunzione della regia del progetto di vita.
Lavorare propone alle aziende un modo diverso di considerare il lavoratore con disabilità, intendendo il lavoro stesso non come un modo per tenersi occupati, ma come un tassello fondamentale della vita adulta.
Abitare rovescia infine la prospettiva: non più un luogo dove collocare una persona, un posto letto, una struttura, ma un giovane da sostenere nella realizzazione del suo percorso di Vita Indipendente, con azioni non proposte “a catalogo”, ma costruite attorno alla persona, nel luogo in cui sceglie di vivere, immaginate e progettate in strettissima collaborazione con le famiglie che sono “registi” e non destinatari del percorso.

In tale contesto di attivazione, dunque, la citata Delibera approvata dal Comune di Bra costituisce, come detto, un segnale molto importante di coinvolgimento, in risposta all’invito che VelA sta rivolgendo all’intero territorio della Provincia. Ognuno per la sua parte – i soggetti istituzionali che dal tavolo di lavoro al protocollo sottoscritto si sono impegnati a sostenere VelA; le associazioni che, ognuna con la sua specificità, riconoscono tra i propri fini la Vita Indipendente; le realtà sociali, culturali, formative, le scuole, i cittadini, le aziende – tutti insieme possono far sì che VelA diventi uno strumento nelle mani dei decisori politici, per pensare a una distribuzione delle risorse centrata sulla prevenzione di soluzioni istituzionalizzanti, consentendo un miglioramento della qualità di vita per tutta la comunità.

Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino.

Per approfondire ulteriormente, suggeriamo anche la lettura di un testo del sito «Bra». Per altre informazioni: cecilia.marchisio@unito.it; natascia.curto@tiscali.it.

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