La disabilità non è la mia vita: è questo il significativo tema che animerà un dibattito cui sono stati invitati a partecipare rappresentanti di vari Organi Istituzionali, all’interno della terza festa di compleanno dell’Associazione di Volontariato romana La Lampada dei Desideri, in programma per sabato 28 novembre (Piazza Certaldo, 68/77, Roma, ore 15.30).
«È una frase semplice – sottolinea Paola Fanzini, presidente della Lampada dei Desideri, riferendosi appunto a La disabilità non è la mia vita – la cui comprensione profonda presuppone però una rivoluzione culturale che, ad oggi, non può dirsi pienamente compiuta. Troppo spesso, infatti, la società civile e le Istituzioni prediligono un approccio assistenzialistico nei confronti della disabilità, assumendo un atteggiamento che relega il “disabile” nel ruolo dell’“anello debole”, creando una divisione fittizia tra “normodotati”, che dispensano cure, e “handicappati” che le ricevono, come se le cure mediche e assistenzialistiche potessero esaurire le esigenze delle persone con disabilità. Noi invece vogliamo ribadire con forza il diritto a una vita indipendente, avendo bene in mente che sono soprattutto le barriere comportamentali e ambientali a far sentire “handicappata” la persona che nella propria esistenza sperimenta menomazioni fisiche o cognitive».
«Con la nostra testimonianza – conclude Fanzini – vogliamo quindi porre al centro del dibattito la persona e non il deficit da essa sperimentato, fermamente convinti che il diritto all’autodeterminazione sia l’unico mezzo per raggiungere la piena integrazione e partecipazione alla società, come sancito anche dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità».
Fin dalla sua istituzione, nel quartiere romano della Magliana, La Lampada dei Desideri – impegnata anche per la creazione di una casa editrice gestita da persone con disabilità psicomotoria – ha lavorato per l’inclusione sociale delle persone con disabilità, sostenendo processi di integrazione, attivando percorsi mirati al miglioramento dell’autonomia e delle capacità relazionali delle persone, promuovendo spazi e servizi dove offrire momenti di aggregazione e socializzazione, oltre a specifiche attività rivolte alla cura del benessere psicofisico, insieme ad iniziative finalizzate a fare emergere e a contrastare il fenomeno dell’emarginazione.
«Tramite i nostri progetti formativi – spiega ancora Fanzini – vogliamo fare emergere le potenzialità delle persone con disabilità, poiché il raggiungimento di obiettivi porta ad acquisire consapevolezza della propria persona e influisce positivamente sulla propria autostima, ponendo le basi per fare emergere le qualità uniche presenti nel singolo, che sono state da troppo tempo sotterrate e quasi dimenticate. La voglia di fare e di imparare è alla base di ogni azione; tutto questo, insieme all’amore che cerchiamo di imprimere in ogni nostro gesto, permette di raggiungere ogni giorno piccoli e grandi obiettivi».
«In tal senso – conclude la Presidente della Lampada dei Desideri – la nostra organizzazione di volontariato rappresenta un punto di riferimento per tante persone affette da disabilità motoria o intellettiva, nonché per le loro famiglie, offrendo, in un ambiente spesso disumanizzante come quello della periferia, uno spazio “sano”, un luogo in cui, attraverso la valorizzazione delle diversità, ognuno diventa consapevole dei propri talenti, senza dimenticare che, a proprio modo, ognuno di noi è portatore di una qualche “disabilità” e che nessuno di noi può superarla da solo». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: lalampadadeidesideri@virgilio.it.
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