Continua da parte di Terre des Hommes – organizzazione non governativa internazionale attiva da quasi cinquant’anni a difesa dell’infanzia – la battaglia sul cosiddetto “Pacchetto Sicurezza”, approvato nei giorni scorsi in Parlamento, questione di cui anche il nostro sito si è già occupato in numerose occasioni.
Nel ribadire infatti le ragioni della sua contrarietà – l’esclusione dei bambini stranieri dai loro diritti fondamentali – ora che il testo è diventato legge, Terre des Hommes si appella al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, perché non proceda alla firma del testo stesso e lo rimandi alle Camere, in quanto «contenente norme in evidente contrasto sia con la Costituzione Italiana sia con la Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia, ratificata anche dall’Italia.
«In particolare – dichiara Raffaele K. Salinari, presidente di Terre des Hommes – ci riferiamo alla violazione dell’articolo 3 della Costituzione, che asserisce la pari dignità sociale di tutti i cittadini a prescindere dal loro status giuridico e che impone alla Repubblica di rimuovere tutti gli ostacoli che “di fatto” limitino la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, nonché alla violazione dei diritti alla registrazione alla nascita e alla salute, riconosciuti a tutti i minori – senza alcuna discriminazione di origine, razza, situazione finanziaria ecc. – come stabilito negli articoli 2, 3, 7 e 24 della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia».
«In qualità di garante ultimo del dettato costituzionale – prosegue Salinari – ci appelliamo al presidente Napolitano perché chieda alle Camere di rivedere il testo del Disegno di Legge 773-B, per ristabilirne l’aderenza alla nostra Costituzione e alla CRC. Nel suo complesso, inoltre, le norme sull’immigrazione del Pacchetto Sicurezza sono in contrasto con l’articolo 13 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, che stabilisce la libertà di movimento e residenza di tutti gli esseri umani, nonché con l’articolo 35 della Costituzione italiana che tutela l’immigrazione. Infine, stando alle disposizioni del Pacchetto Sicurezza, neppure i rifugiati avranno garanzia di tutela, contro il dettato dell’articolo 10 della Costituzione che invece prevede il diritto di asilo per tutti coloro che non godano nel loro Paese dei fondamentali diritti di libertà».
Come accennato inizialmente, nei mesi scorsi Terre des Hommes aveva già espresso ripetutamente la propria preoccupazione sulle difficoltà della registrazione all’anagrafe dei bambini nati da genitori migranti irregolari, introdotte dal Disegno di Legge 773-B e aveva lanciato una petizione online che in pochi giorni aveva raccolto oltre 8.000 firme.
In sostanza, l’introduzione del reato di clandestinità sancisce per legge l’esclusione di questi bambini dai più elementari diritti, quali il diritto a un nome e a un’identità. Molto precario sembra anche il futuro dei minori stranieri migranti non accompagnati che, pur inseriti in percorsi di reinserimento sociale, al compimento del diciottesimo anno di età si ritrovano clandestini, in quanto non in possesso dei requisiti richiesti dal Pacchetto (almeno tre anni di presenza in Italia, di cui due spesi in percorsi di integrazione), come evidenziato dalla ricerca Minori erranti, realizzata da Terre des Hommes Italia e dal Consorzio Parsec.
«Tutti questi minori – conclude Salinari – finiranno per essere invisibili allo Stato Italiano, con il concreto rischio di cadere nelle maglie della criminalità organizzata e di diventare vittime di abusi, sfruttamento e tratta». (Rossella Panuzzo)
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