Tornano i diritti a Genova, con una promessa mantenuta a metà

di Giorgio Genta*
Lo scorso anno - rispondendo a un'obiezione mossa da queste pagine - Nando Dalla Chiesa, collaboratore del sindaco di Genova per la promozione del capoluogo ligure, promise che nell'edizione del 2009 la manifestazione denominata "Genova, città dei diritti" si sarebbe aperta con un tema riguardante i diritti delle bambine e dei bambini con disabilità. Ora l'evento è arrivato e vediamo perché quella promessa è stata mantenuta solo a metà

Nando Dalla Chiesa collabora con il sindaco di Genova Marta Vincenzi per la promozione del capoluogo ligureDelle Pubbliche Amministrazioni e dei loro consulenti sono ben note le promesse non mantenute, soprattutto per quanto riguarda le problematiche della disabilità. Dobbiamo quindi dare atto al Comune di Genova e a Nando Della Chiesa – collaboratore per la promozione della città del sindaco Marta Vincenzi – di aver mantenuto almeno metà delle promesse del 2008, quando, a seguito di una nostra nota in Superando (La città dei diritti (e quelli dimenticati?), disponibile cliccando qui), aveva risposto sulle stesse colonne (Quei diritti non sono stati dimenticati, disponibile cliccando qui), formulando la promessa che nel 2009 la manifestazione denominta Genova, città dei diritti si sarebbe aperta con un tema riguardante i diritti delle bambine e dei bambini con disabilità.

Ebbene, il tema non sarà proprio quello, ma in Disabilità e diritti, all’interno del forum Disabilità e handicap fisico (Genova, lunedì 20 luglio, Palazzo Rosso di Via Garibaldi, ore 10), comunque “ci saremo dentro”.
Non ci saremo invece – sempre secondo il nostro punto di vista – per il fatto che nessuno dei pur validissimi relatori parteciperà in veste di genitore di ragazzo/a con disabilità e che quindi nessun genitore come tale rappresenterà le “famiglie con disabilità“.
Quanto infine al promesso invito dell’anno scorso («in questa prospettiva – ci scrisse allora Dalla Chiesa – potrà fornire il suo contributo di testimonianza e di pensiero che sarà particolarmente gradito»), al quale rispondemmo che saremmo stati ben lieti di partecipare attivamente, a tutt’oggi non abbiamo avuto alcun riscontro.
Poiché dunque il nostro “sacro motto FISH”, Nulla per Noi senza di Noi e le Nostre Famiglie, ci impedisce di delegare ad altri la difesa e la promozione dei nostri diritti, lo faremo a distanza, come siamo abituati a fare quando non abbiamo spazio in loco.

*Federazione italiana ABC (Associazione Bambini Cerebrolesi).

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