Grazie al consistente ampliamento del proprio Centro di Audiologia, l’Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer di Firenze si pone l’obiettivo di garantire una presa in carico complessiva di tutti i bambini con problemi uditivi e una diagnosi precoce della sordità già a tre mesi dalla nascita.
Il potenziamento di questa realtà per l’approfondimento diagnostico delle cause dell’ipoacusia tra bambini provenienti da tutta la Toscana e anche da altre Regioni, vuole essere la risposta alle esigenze sempre crescenti delle famiglie di bambini ipoacusici la cui sordità è spesso nell’àmbito di quadri clinici complessi, come malattie rare e/o sindromi genetiche.
Grazie quindi al raddoppio degli spazi disponibili, il nuovo Centro, diretto da Benedetta Bianchi, audiologa del Meyer, consente di seguire i bambini in due studi dotati delle strumentazioni più adatte per la diagnosi della sordità infantile, vale a dire l’impedenziometro con timpanometria multibanda e il dispositivo Callisto per le misurazioni protesiche sul posto.
Presso il servizio, inoltre, viene eseguito lo screening uditivo, assicurato ai bambini esterni che non abbiano superato il test presso il proprio Punto Nascita, l’audiometria comportamentale per i bimbi entro i 5 anni di età in caso di ritardo del linguaggio o di Boel-Test dubbio [il “Boel-Test” è un esame comportamentale in grado di fornire informazioni non solo sull’udito del bimbo, ma anche sulle sue capacità uditiva e motoria, N.d.R.], o anche in situazioni di preoccupazione per l’udito, da parte della famiglia o degli educatori. Per i bambini più grandi e quelli più collaborativi, infine, l’esame audiometrico viene eseguito in cabina silente.
«Il nostro Centro – spiega Benedetta Bianchi – si prende carico dei bambini in qualunque epoca della vita e da qualsiasi sia la Regione di provenienza. Quando infatti emerge in famiglia la preoccupazione per l’udito del proprio figlio o più ancora quando viene fatta una diagnosi di sordità, oltre al trauma naturale che i genitori possono vivere, emerge la difficoltà più grande, che è appunto quella di riuscire a identificare il luogo di cura più adeguato. Questo è l’obiettivo che vogliamo raggiungere: aiutare i genitori nel percorso audiologico da seguire e soprattutto i bambini, adulti di domani, ad avere gli strumenti per “sentire”».
Il nuovo Centro di Audiologia del Meyer trova il supporto anche dei genitori e dell’Associazione IOPARLO di Firenze. «Siamo felici – dichiara con soddisfazione la presidente Laura Brogelli – che il Meyer abbia accolto questa nostra richiesta. Un bambino cui viene diagnosticata la sordità in maniera tempestiva ha la possibilità di essere un adulto inserito pienamente nella vita quotidiana. La diagnosi precoce, insieme a un’adeguata protesizzazione e a un buon intervento logopedico, oggi possono permettere a tutte le persone sorde, anche a quelle che nascono con una sordità profonda, di imparare efficacemente la lingua orale. Oggi il Meyer ha risposto in maniera pronta al nostro appello e alle esigenze dei nostri bambini, dimostrando, tra l’altro, sensibilità anche nei confronti delle persone adulte con difficoltà uditive, inaugurando, lo scorso 1° febbraio, un nuovo servizio denominato URP online, che attraverso una semplice chat permette di dialogare in tempo reale con l’Ufficio Relazioni Pubbliche dell’Ospedale. Un servizio utile per tutti, ma fondamentale per quella parte della popolazione per cui sono non accessibili tutti quei servizi erogati tramite call-center telefonico».
Il supporto dell’Associazione IOPARLO si rivela tra l’altro fondamentale anche nel corso del Day Service Audiologico realizzato al Meyer, mettendo a disposizione volontari per l’orientamento e l’accompagnamento dei genitori e dei bambini.
«Vorremmo – auspica Brogelli in conclusione – che con l’avvio di questo nuovo servizio, su stimolo del Meyer, si riuscisse anche a creare un Coordinamento Regionale dei Centri Audiologici presenti già in Toscana. Ricordo che quest’ultima era stata, già nel 2007, la prima a deliberare lo screening audiologico neonatale universale. Ora è venuto il tempo di andare avanti, coordinando gli sforzi e costruendo una rete per la riabilitazione di tutti i bambini con problematiche più o meno marcate dell’udito». (R.R.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Roberta Rezoalli (Ufficio Stampa Meyer), r.rezoalli@gmail.com.
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